Morto durante i controlli di polizia, il sindacato: "Sì a taser e telecamere agli agenti"

Il caso di Empoli ripropone il tema della dotazione del personale

Il luogo dove è morto il trentunenne a Empoli (Fotocronache Germogli)

Il luogo dove è morto il trentunenne a Empoli (Fotocronache Germogli)

Empoli, 18 gennaio 2019 - Il caso di Empoli, dove un tunisino trentunenne è morto per un malore dopo aver dato in escandescenze ed essere entrato in contatto con gli agenti di polizia intervenuti ripropone il tema della sicurezza degli agenti stessi e della trasparenza dei controlli.

Queste le parole di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, sindacato autonomo di polizia: "Torniamo ancora una volta a ribadire quanto sia essenziale la dotazione di taser e telecamere per gli uomini in divisa operativi su strada. Sono strumenti necessari per la tutela e la trasparenza - spiega - La volante era stata allertata dai titolari di un money transfer, dove l'uomo, dopo un fallito tentativo di cambiare una banconota falsa, ha dato in escandescenze". Insieme alla polizia, "allertati anche i sanitari del 118, probabilmente per un Tso".

"Con il taser, soggetti che danno in escandescenze, possono essere bloccati evitando il contatto fisico - spiega Paoloni - Con questo strumento non letale che chiediamo a gran voce, si tutela sia il poliziotto che il fermato. Le telecamere sono altrettanto importanti, perche' dissipano ogni dubbio sulla genuinita' dell'intervento, fungendo da testimonianza importantissima, soprattutto in casi come questo, dove si registra un tragico epilogo.

Un altro aspetto importante è la natura dell'intervento. Quando viene allertato il personale medico a causa dello stato di alterazione del soggetto, l'intervento non deve essere più di polizia, ma di natura sanitaria, in cui gli agenti devono essere deputati a fornire semplicemente ausilio e supporto. Ci auguriamo - conclude - che sia fatta quanto prima chiarezza sull'accaduto e che nessuno strumentalizzi la vicenda, come avvenuto in passato in casi analoghi".