Morte di Erika in discoteca: "Aiuto, mi sento male". Poi il cuore si è fermato

La tragedia durante una festa alla discoteca Jaiss. Avrebbe assunto un mix di alcool e droga. Caccia allo spacciatore

Il locale sequestrato (Fotocronache Germogli). Nel riquadro la vittima

Il locale sequestrato (Fotocronache Germogli). Nel riquadro la vittima

Livorno, 21 ottobre 2019 - Erano partiti da Livorno. Una comitiva di sette ragazzi, tutti pronti a trascorrere una serata tra musica e divertimento. Insieme, al Jaiss di Sovigliana di Vinci, aperto per il ‘re-opening season 2019-20’. Un evento attesissimo dal popolo della notte, dagli amanti della techno.

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Un evento che si è macchiato del sangue di Erika Lucchesi, 19 anni, morta poco dopo le 4 del mattino di ieri nel locale. Si trovava poco distante dalla pista, nella zona tra i divanetti e i bagni. Era insieme alla sua comitiva, quando l’ha colta il malore che non le ha dato scampo.

Spasmi, tremori, poi il suo cuore si è fermato. A niente sono valsi i soccorsi, scattati con l’intervento di una prima ambulanza seguito dall’arrivo di un’altra ambulanza e dell’automedica. L’ipotesi più probabile è che il decesso della giovane, amante del locale notturno di viale Togliatti anche in ‘versione’ Mind, sia avvenuto in seguito a un malore dovuto ad assunzione di alcol e sostanze stupefacenti.

Ecstasy, pasticche che sarebbero state acquistate la sera stessa, stando a quanto avrebbero spiegato alcuni dei ragazzi sentiti dai militari della Compagnia di Empoli, impegnati fin dalle prime ore di ieri negli accertamenti, con gli uomini della stazione di Vinci, del nucleo operativo e del Radiomobile, e con l’ausilio degli uomini del Comando provinciale.

Risposte certe sono attesa dall’autopsia disposta dalla procura sulla salma della giovane, trasportata all’istituto di medicina legale dell’ospedale fiorentino di Careggi. Stando a una prima ricostruzione della tragica vicenda, la comitiva livornese era arrivata a Empoli in treno. L’idea era quella di fare serata.

Una volta raggiunto il locale, via all’acquisto della droga e allo sballo, complice anche la consumazione di rito. Tutto bene fino a quando a notte fonda, la giovane che si trovava fuori dalla pista ha accusato il malore fatale. Sono arrivati i soccorritori che, inutilmente, hanno provato in ogni modo a strapparla alla morte: i tentativi di rianimarla sono proseguiti per oltre quaranta minuti ma senza l’esito sperato.

Sul posto erano già presenti i carabinieri, proprio l’altra sera impegnati in controlli mirati al contrasto dello spaccio oltre che alla prevenzione delle ‘stragi del sabato sera’. Con loro, anche il cane antidroga. Poche ore prima della morte della 19enne, gli uomini dell’Arma avevano messo a segno due arresti di altrettanti spacciatori, poco più che ventenni in arrivo dal Pisano, trovati, a quanto appreso, nel locale.

Una vicenda, secondo i primi riscontri, assolutamente estranea al decesso della ragazza: i due, bloccati dopo che, alla vista dei militari avevano tentato di disfarsi della droga poi subito recuperata, avevano metanfetamina. Una quarantina di dosi, oltre a denaro in contanti. ‘Dettagli’ sufficienti per far scattare nei loro confronti l’arresto e il trasferimento nelle camere di sicurezza, in attesa del processo per direttissima in programma oggi.

Intanto per tutta la giornata di ieri sono proseguite serrate le indagini: sono stati ascoltati gli amici della ragazza, accolti nella caserma di Vinci già all’alba, mentre nel locale proseguivano gli accertamenti anche alla presenza dei gestori, nei confronti dei quali al momento non ci sono provvedimenti a carico.

Il pm di turno, Fabio Di Vizio, informato dei fatti, ha chiesto l’intervento dei carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche, per poi raggiungere lui stesso il locale teatro della tragedia, dal quale i familiari della giovane non si sono mai allontanati. Al vaglio anche i filmati delle telecamere di sorveglianza, acquisiti dagli investigatori, come anche residui di polvere bianca, verosimilmente cocaina anche se dovrà essere accertato con i riscontri del caso, e di altre sostanze trovati sui divanetti. Adesso l’attenzione è concentrata sul pusher che potrebbe aver fornito la droga alla giovane.

La procura ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro delitto, omicidio colposo e spaccio, mentre il locale è stato posto sotto sequestro. A Sovigliana sono arrivato anche i funzionari dell’Ispettorato del Lavoro per controllare che dentro al locale tutto fosse in regola.