La crisi della moda (qui sul territorio concia, calzature e pelletteria) resta anche al centro del dibattito e dell’iniziativa politica. L’assessora al lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini ha inviato alla ministra del lavoro e delle politiche sociali Maria Elvira Calderone una lettera, in qualità di coordinatrice della commissione formazione e lavoro della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con le richieste sulla crisi del settore moda.
Sul tavolo il nodo dei lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti e l’ammortizzatore sociale ad hoc "che abbiamo chiesto urgentemente di attivare". "Abbiamo chiesto che la durata del nuovo ammortizzatore sia prolungata al 31 dicembre 2025 e un monitoraggio costante del suo utilizzo che ci consenta di evidenziare eventuali criticità e operare correttivi in tempi celeri, anche prevedendo l’eventuale estensione temporale della sua durata dove le 12 settimane previste dal ministero non fossero sufficienti".
"Abbiamo inoltre sollecitato - prosegue Nardini - la proroga degli ammortizzatori già sanciti nella scorsa legge di bilancio per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti. Infine, abbiamo indicato la necessità di istituire un tavolo congiunto sul settore moda che veda coinvolti il ministero del lavoro e delle politiche sociali, il ministero delle imprese e del made in Italy, insieme alle Regioni interessate, alle categorie economiche e alle organizzazioni sindacali confederali maggiormente rappresentative".
Nardini, nell’occasione, ritorna anche sul recente incontro del ministro Urso con i sindaci del Comprensorio o e con le categorie economiche, promosso dal consigliere regionale Petrucci: "Non ho condiviso come è nato l’incontro di alcuni giorni fa con il ministro e lo dico da rappresentante delle istituzioni che crede nelle istituzioni. Non esiste che un incontro con un ministro venga procacciato da un consigliere regionale che intende, insieme alla sua forza politica, vantarsi di questo - Non esiste che a questo incontro non vengano invitate né le organizzazioni sindacali, né la Regione Toscana. Non condivido assolutamente questo metodo. L’incontro avrebbe dovuto riguardare l’intero tavolo di distretto che da anni è attivo e non avrebbe dovuto rappresentare per alcuni l’occasione per cercare consenso".
C. B.