Micro-invasi per la Pesa Relazioni e sopralluoghi in un summit dedicato ai laghetti collinari

Si parte domani con interventi autorevoli su questioni più tecniche. Martedì sarà invece studiato l’impatto delle opere sul paesaggio. Uno dei bacini dovrebbe essere realizzato vicino a Montelupo .

Micro-invasi per la Pesa  Relazioni e sopralluoghi  in un summit dedicato  ai laghetti collinari

Micro-invasi per la Pesa Relazioni e sopralluoghi in un summit dedicato ai laghetti collinari

Il fiume Pesa e la localizzazione dei micro-invasi per salvare acqua e razionalizzare le risorse idriche del bacino sarà il tema di cui si discuterà domani e martedì prossimi al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, aula 402 a Santa Teresa in via della Mattonaia. Circostanza ‘ventilata’ giorni fa dall’assessore di Montelupo, Lorenzo Nesi. Ora ci sono le date e la scaletta del programma: due giornate piene di interventi autorevoli, dove Montelupo - che in sostanza coordina il Contratto di Fiume – è tra coloro che fanno la parte del leone. Si comincia domani con i saluti istituzionali per poi proseguire con numerose relazioni tecniche nel corso dell’intera giornata, durante la quale ci saranno anche gli interventi di amministratori del bacino del corso d’acqua che dal monte San Michele arriva, dopo una sessantina di chilometri, all’Arno presso la villa medicea dell’Ambrogiana a Montelupo.

Si parlerà, appunto, del ‘Contratto’ e soprattutto dei piani di localizzazione dei laghetti collinari. Uno dei quali dovrebbe sorgere sul versante destro della valle a poca distanza proprio da Montelupo (un altro poi dovrebbe essere localizzato in media ed un altro ancora in alta valle). Giornata meno tecnica e maggiormente ‘sul campo’ sarà invece quella di martedì 5 settembre, quando - come ha spiegato l’assessore di Montelupo, Nesi - studenti dell’Università, accompagnati dai soggetti firmatari del ‘Contratto’ e dai loro professori, risaliranno la valle dallo sbocco in Arno ai Monti del Chianti “esaminando i paesaggi“. Proprio perché questi invasi devono comunque essere inseriti in contesti ambientali che, parlando appunto di Chianti, diventano in automatico e per antonomasia delicati.

Tornando a domani, l’apertura dei lavori è affidata al direttore del Dipartimento di Architettura, Giuseppe De Luca, cui seguiranno le relazioni di David Baroncelli (sindaco di Tavarnelle Barberino) e dello stesso Nesi, che riferirà del Contratto di Fiume Pesa. Merita ricordare che istituzione analoga è appena nata per l’Elsa e dovrebbe nascere anche per l’Arno. Più avanti nella mattinata, si parlerà di “Analisi multicriteriale e partecipazione per l’individuazione di nuovi siti per invasi di regolazione“ (Fabio Castelli, dell’Università). Invasi che la stessa Regione vede di buon occhio. Quella dei laghetti collinari, praticata in un passato ormai lontano, è una ‘politica’ che subì un arresto nel 1985, probabilmente anche in seguito al disastro dei bacini di decantazione di Stava, in Trentino. Era il 19 luglio di quell’anno quando gli argini dei bacini di decantazione di una miniera crollarono provocando l’inondazione di Stava, frazione di Tesero, e la conseguente morte di 268 persone.

Andrea Ciappi