Irene Puccioni
Cronaca

"Messaggio chiaro: presidi, arrangiatevi"

Tutti in classe a settembre, ma le linee guida ministeriali non convincono i dirigenti. "Dovremmo abbattere i muri per aule più grandi"

"Il 15% di studenti costretti a rimanere fuori dall’aula? Il ministro è stato ottimista, perché al Fermi, stando alle linee guida che prevedono un metro di distanza tra gli alunni, almeno il 30% di loro rimarrebbe fuori. Abbiamo mille studenti, 62 classi e appena una trentina di aule abbastanza capienti da permettere il distanziamento interpersonale. Come facciamo?". Il dirigente dell’istituto superiore Fermi-Da Vinci di Empoli, Gaetano Flaviano, metro alla mano, ha preso le ‘misure’ in vista del ritorno a scuola il 14 settembre. "Il ministro Azzolina parla di edilizia scolastica leggera: a noi servirebbe quella pesante, cioè abbattere i muri per avere aule più grandi – prosegue il preside – ma a questo punto bisognerebbe organizzare anche una didattica su doppi turni. Gli organici verranno aumentati? Perché se divido la classe in due gruppi ho bisogno di raddoppiare anche il personale docente. A me sembra che il messaggio sia chiaro: dirigenti arrangiatevi".

Flaviano, in virtù della autonomia concessa alle scuole, si è già organizzato. "Intanto – spiega – ho preparato i calendari dei corsi di recupero per gli alunni che devono rimediare insufficienze. Verranno svolti dal 1° al 12 settembre in presenza e a piccoli gruppi di 78, ma potremmo arrivare anche a 12. Per l’inizio del nuovo anno scolastico appronteremo un orario provvisorio che durerà una ventina di giorni. Le classi verranno divisi in un due: dalle 8 alle 11 farà lezione la prima metà degli alunni, dalle 11.30 alle 14.30 l’altra metà. La mezz’ora intermedia servirà per sanificare l’aula. Faremo entrare e uscire gli studenti utilizzando tutti gli accessi della scuola. Ovviamente non si potrà andare avanti così per tutto l’anno, ma per un orario definitivo servono risposte concrete".

Se sulla questione spazi, Margherita Carloni, dirigente dell’istituto comprensivo di Montespertoli, tira un sospiro di sollievo, su alcune proposte del ministro nutre molte perplessità. "Abbiamo effettuato i sopralluoghi nei nostri plessi e per fortuna abbiamo constatato che non ci sarà bisogno di trovare nuovi spazi. A settembre – annuncia – gli alunni potranno tornare tutti contemporaneamente a scuola. Semmai, ci sarà da capire come. A Montespertoli, da anni, portiamo avanti il progetto ‘senza zaino’ che prevede la cooperazione degli alunni nelle attività e la condivisione dei materiali. Serviranno gruppi-classe più piccoli? In questo caso servirebbero più insegnanti. Dovremo anche organizzare ingressi e uscite scaglionate per evitare assembramenti".

Alla preside Carloni convince poco l’idea di portare gli studenti a fare lezione in cinema, musei, parchi. "Se è per una gita o una lezione sul campo, lo facevamo già prima dell’emergenza Covid – fa presente – ma se l’idea è di far traslocare una o più classi fuori dalla scuola, a me sempre una soluzione poco praticabile. Chi porterebbe gli alunni nel nuovo edificio? Dovrebbero essere riorganizzate le corse degli scuolabus che già macinano molti chilometri. Credo che oltre alla logistica, da settembre, ci sarà da pensare all’aspetto emotivo: la scuola dovrà riprendere coi propri alunni e docenti un filo interrotto".