
Empoli (Firenze), 16 novembre 2023 – Si sono detti il "sì" più importante della vita, giurandosi amore eterno all’hospice San Martino, dove la sposa è ricoverata. Sdraiata sul letto, dalla sua camera, tenendo stretto un bouquet di fiori profumati Marina (il nome è di fantasia per tutelare la privacy dei protagonisti di questa bella storia d’amore) ha scelto il suo Gianni "per tutto il tempo che resta". Che non è molto, e proprio per questo va vissuto intensamente, fino all’ultimo respiro. Con il sorriso. Non c’è lezione più grande. E così nei giorni scorsi la struttura specialistica di ricovero di via Volta a Empoli ha festeggiato un sentimento iniziato anni fa, quello di due ultrasessantenni residenti nell’Empolese Valdelsa, che hanno dimostrato quanto la gioia dell’amore possa essere più forte della sofferenza.
L’hospice , che può accogliere (nei dieci posti letto disponibili), temporaneamente o stabilmente i pazienti che si avvalgono del servizio di cure palliative, è stato inaugurato nel settembre del 2020 e quello celebrato tre giorni fa è il terzo matrimonio. "Non un evento raro - conferma la dottoressa Cinzia Casini, responsabile Unità Cure palliative e Hospice Firenze e Empoli - Nella stessa giornata in cui si è celebrata questa unione, in un’altra camera si festeggiava il compleanno di un paziente. Non c’è da meravigliarsi; contrariamente a quanto si pensi questo è un luogo dove si piange molto poco. Il tempo è prezioso e si cerca di sfruttarlo al meglio. Abbiamo festeggiato un evento voluto dalla paziente, tanto desiderato e per questo, felice".
Come in ogni rito che si rispetti, il clima è stato di festa: nella camera di degenza di Marina si sono presentate le infermiere, gli operatori dell’hospice, le oss, l’équipe multidisciplinare pronta a sostenere la coppia di neosposi in un momento tanto importante. Tra commozione, foto di rito, il tradizionale scambio delle fedi e la lettura del Codice civile - ad officiare le nozze è stato l’assessore al Sociale Valentina Torrini - si è sancito un amore nato anni fa, un sentimento che ha saputo superare ogni ostacolo. In salute e in malattia, a tutti gli effetti.
"In questi casi - spiega la dottoressa Casini - anche la burocrazia si velocizza. Ottenuti i permessi utili ad accelerare i tempi, si celebra il matrimonio, un momento che sa di vita. Facciamo il possibile per accogliere le richieste ed assecondare le esigenze e i desideri dei pazienti e dei loro familiari. Abbiamo avuto figlie arrivate in hospice in abito da sposa per raggiungere la madre ricoverata e condividere l’emozione del giorno più bello. I legami che si instaurano con le famiglie dei pazienti restano nel tempo, anche quando poi arriva il decesso. Ci sono familiari di pazienti che ormai non ci sono più, che vengono ancora a trovarci per le Feste".
Ora che si avvicina il Natale, più che mai, le camere ed il soggiorno della struttura si preparano ad accogliere i congiunti dei malati, per i quali non c’è un attimo da perdere. L’amore va manifestato e ribadito per tutto il tempo che resta, un tempo limitato quello della fase terminale della vita, un tempo che sa di speranza dove l’amore vince sulla paura.