
Lo scandalo keu e la Sr dei veleni. È pronto l’acquedotto per le case
Un investimento da mezzo milione di euro per potenziare e ampliare la rete idrica. Quasi 2mila metri di nuove condotte, la posa in opera di 230 metri di tubazioni in ghisa sferoidale, nuovi materiali e tecnologie innovative. Numeri che si traducono nella fine di un incubo. Si è concluso l’intervento di estensione dell’acquedotto in località Molin Nuovo nel comune di Empoli, un’operazione condotta da Acque SpA - gestore idrico dell’Empolese Valdelsa - in sinergia con l’amministrazione comunale e la Regione Toscana. Si è trattato in realtà di un doppio intervento, perché per raggiungere l’obiettivo principale, quello appunto dell’estensione dell’acquedotto alle utenze situate in via Piangrande, prima è stato necessario potenziare l’infrastruttura già esistente in via Senese Romana. Qui, gli interventi di asfaltatura saranno eseguiti entro primavera, in modo poi da sostenere i nuovi allacciamenti che saranno attivati nelle prossime settimane.
Siamo a pochi passi dalla strada dei veleni, sulla regionale 429 dove tre anni fa è esploso il caso Keu e dove secondo la Dda di Firenze, sono state seppellite ottomila tonnellate di fanghi tossici provenienti dalle concerie di Santa Croce. Una sostanza potenzialmente dannosa per la salute. Decisiva è stata la battaglia portata avanti dalle famiglie della zona, per le quali alcuni gesti quotidiani come lavarsi i denti o fare la doccia erano ormai condizionati dalla paura della contaminazione.
Il Comune ha mantenuto la promessa, dopo le tubazioni per portare l’acqua pubblica nelle case ora anche gli allacci sono pronti, così si eviterà l’utilizzo dei pozzi privati allontanando il rischio di problematiche ambientali legate a una potenziale contaminazione del sottosuolo. "La realizzazione dell’estensione dell’acquedotto in via di Piangrande - sottolinea la sindaca Brenda Bagnìni - rappresenta un’opera importante, una promessa mantenuta anche grazie al contributo di Regione Toscana e Acque che insieme all’amministrazione hanno finanziato i lavori". Tamponare con l’acquedotto va bene. Quel che è certo è che le famiglie non smetteranno di chiedere la bonifica dell’area perché per ora i veleni restano.