Letta incorona Barnini, Biffoni concorda "Il sindaco è un compito da fare con passione"

Il presidente Anci Toscana: "Non esiste la ricetta sicura del buongoverno, ma se non ami la tua città, i cittadini se ne accorgono"

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"La frase di Enrico (Letta ndr.)? Mi ha colto di sorpresa, non me l’aspettavo minimamente. Ma a dirla tutta, non penso fosse riferita solo a me, quanto al lavoro di tutta la squadra, persone che credono fortemente nel ruolo buono e attivo della politica, che si impegnano per realizzare insieme qualcosa di importante. Una sensazione che penso abbia percepito quando è venuto al Dem Festival e che poi si è tradotta in quelle parole". Brenda Barnini commenta così l’affermazione con la quale il segretario del Pd Enrico Letta sabato scorso l’ha definita “la sindaca più brava d’Italia“.

"Quando fai l’amministratore in un Comune – aggiunge Brenda Barnini – è possibile piacere ma è elevato anche il rischio di deludere. Quando sei sindaco non ti puoi nascondere. Il rapporto che hai con i cittadini è quotidiano e costante nel tempo, non ci sono distanze o intervalli. Quando Enrico ha detto quella frase io l’ho percepita come un apprezzamento riferito al lavoro di squadra che abbiamo fatto e che stiamo facendo, non come una attestazione di stima solo nei miei confronti. Quando è arrivato al Dem Festival lo ha sentito anche lui l’affiatamento di questo gruppo, credo lo abbia percepito forte. E comunque no, non me l’aspettavo un’affermazione del genere, mi ha davvero sorpresa".

Nessuno stupore, invece, per Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente della sezione toscana dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Uno che di sindaci e amministratori ne conosce tanti. "Brenda è brava, non mi stupisco di quello che ha detto il segretario Letta. E’ evidente che di sindaci lui ne conosce molti più di me, io non li conosco tutti, ma lei è davvero brava". Ma cosa distingue l’amministratore capace, in qualche modo il sindaco ideale? "Non è facile rispondere – spiega Matteo Biffoni – la ricetta sicura del buongoverno non c’è, altrimenti vivremmo in un mondo perfetto, ma di sicuro quello di amministratore di una città, di un Comune grande o piccolo che sia, è un lavoro che va fatto con passione. Questo impegno ti assorbe completamente, ventiquattrore su ventiquattro per sette giorni alla settimana. Te lo porti anche in vacanza. Se lo fai con fatica, il cittadino lo percepisce, ma se lo fai con tutto te stesso il cittadino lo capisce. la prima cosa, la più importante, quindi, è che devi volere bene alla tua città". Bene, questo è l’ingrediente fondamentale, ma poi cosa serve nella ricetta del bravo sindaco?

"Fare il buon amministratore nasce da un inseme di tante cose – aggiunge Biffoni – devi tenere relazioni con tutti, dal singolo cittadino ai più importanti stakeholders. Tutto non puoi farlo, perché tutto lo fa Superman, non un sindaco. ma l’obiettivo è esserci per chi ha bisogno. Se la scuola ha bisogno di una palestra allora lavori per ottenere i soldi per costruire la palestra".

"E poi c’è la missione – aggiunge il presidente regionale dell’Anci – una visione che hai della tua città, che serve a portarla più avanti, che la fa crescere. Cosa faccio per dare una prospettiva diversa, migliore per la mia città? Ecco, questo è ciò che sta dietro la pianificazione, raggiungere un obiettivo di crescita e miglioramento, dalla cultura all’ambiente, dalle strutture sociali ai parchi. non si realizza subito, ma si crea per il futuro". La classifica 2021 non ha visto nemmeno un sindaco toscano fra i primi dieci più amati...

"Sulle classifiche mi taccio, credo servano per essere discusse e fanno audience, ma non esprimo in merito nessun tipo di giudizio".

Francesca Cavini