Le risposte ad accuse e critiche "Il ’no’ della Corte dei Conti? Accolte le indicazioni fornite"

Il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia: "Il parere era di non costituire una subholding e lo abbiamo fatto". Barnini: "I dubbi nel Pd sull’operazione? È l’evoluzione di 30 anni di industrializzazione dei servizi pubblici".

Le risposte ad accuse e critiche  "Il ’no’ della Corte dei Conti?  Accolte le indicazioni fornite"

Le risposte ad accuse e critiche "Il ’no’ della Corte dei Conti? Accolte le indicazioni fornite"

La firma del patto parasociale territoriale quali soci della Multiutility e della costituenda Toscana Holding è stata anche l’occasione per fare, dove possibile, chiarezza su temi caldi legati alla questione della società multi servizi. In riferimento al parere negativo espresso dalla sezione regionale della Corte dei Conti sulla delibera del 6 febbraio scorso del Comune di Vinci avente come oggetto ”la costituzione di una holding di secondo livello, in correlazione con l’operazione Multiutility“, il sindaco Giuseppe Torchia ha detto che: "Si è trattato di un parere preventivo rispetto a un’architettura di carattere societario, ma non di un no alla Multiutility. La Corte ha caldeggiato di non costituire una subholding ma di fare patti parasociali e lo abbiamo fatto oggi (ieri per chi legge ndr.). La Corte ha espresso un parere rispetto a una richiesta fatta dai Comuni e lo ha fatto a garanzia dell’attività dei Comuni che per questo tipo di delibere sono obbligati a chiedere il suo parere. Il primo passaggio fatto sulla Multiutility, invece, è stato positivo". Per quanto riguarda il nodo ’quotazione in borsa’ ed eventuali ricadute negative per i cittadini-utenti, è stata Brenda Barnini a chiarire. "È evidente che lo sbocco in borsa è coerente con la compagine societaria – ha detto il sindaco di Empoli – Mi pare ragionevole che questa decisione per diventare efficace necessiterà o necessiterebbe di ulteriori passaggi nei consigli comunali". Infine un passaggio sulla difficoltà di tenere insieme il Pd sulla questione Multiutility, processo di creazione che ha già visto posizioni discordanti all’interno delle amministrazioni Dem della Toscana centrale. "Credo serva meno ideologia e più cosa vogliamo fare nel settore dei servizi pubblici – ha concluso Brenda Barnini – altrimenti si alimenta solo la polemica. Questa è l’evoluzione naturale di quello che è stato il processo di industrializzazione dei servizi pubblici negli ultimi 30 anni. Si deve discutere su cosa si fa fare alle aziende che abbiamo oggi piuttosto che drammatizzare perché città del Pd non ci vogliono stare". A Siena c’è un sindaco di centrodestra, potrebbe cambiare qualcosa? "Osservando che quello che si registra non nasce per espressione di una sola parte politica – ha concluso Alessio Falorni – e non è niente altro che lo strumento che scegliamo di darci, dico che più grande è lo scenario e più possibilità abbiamo nella competizione con le altre regioni. Se Siena si aggiunge, tanto meglio".

Francesca Cavini