Le equilibriste fra lavoro e figli: "Più welfare, basta stereotipi"

Dalla sindaca all’imprenditrice in carriera: testimonianze a confronto durante il convegno promosso da Fidapa. Barnini: "Tornare ad avere più tempo per fare la mamma? È la frase stupida di una cultura dominante".

Le equilibriste fra lavoro e figli: "Più welfare, basta stereotipi"

Le equilibriste fra lavoro e figli: "Più welfare, basta stereotipi"

Donne che si destreggiano come funambole tra gli impegni nella vita di tutti i giorni. Donne "equilibriste" tra lavoro e genitorialità. Questo il fulcro del convegno promosso da Fidapa Empoli alla Vela Margherita Hack di Avane; una mattinata di confronto sui temi che ruotano attorno alla salute della donna, un momento per capire quali siano i passi necessari per migliorare la qualità della vita delle donne in ogni campo. Tra i primi ospiti a raccontarsi, Brenda Barnini in doppia veste: quella di sindaca e di mamma di due bambini, Cesare ed Enrico. Due gravidanze in contemporanea con i mandati. "Il supporto dai colleghi maschi non è stato scontato - ha confessato Barnini - La gravidanza nell’immaginario collettivo, se si è una sindaca in carica, non viene riconosciuta come una cosa normale. Io ho cercato di viverla con normalità. E’ ben diverso per i colleghi uomini a cui può essere capitato di diventare padre durante il mandato amministrativo senza che nessuno gli facesse notare niente. A 15 giorni dal parto, comunque, io sono tornata a fare tutto quello che facevo prima".

In vista delle elezioni comunali, in tanti fanno notare a Barnini il privilegio di "tornare ad avere più tempo per fare la mamma". "Una frase stupida - ha commentato lei - emblematica di una cultura dominante nella nostra società". E comunque, sul futuro non si è sbottonata. "Non finirà l’interesse per la cosa pubblica e l’impegno per la comunità. In che forma? Vedremo. Non mi metto limiti".

Tra i relatori si sono alternati Monia Marcacci, dell’associazione Famiglie Arcobaleno, per parlare di nuovi percorsi di maternità, ma anche i professionisti del Centro Florence (l’embrionologo Vincenzo Lofiego e la ginecologa Rita Guidetti) con un focus sulla procreazione medicalmente assistita. Il dottor Claudio Caponi, senologo e rappresentante dell’associazione Astro ha approfondito il tema dell’incidenza del tumore al seno in età giovanile. "Una malattia sempre più frequente, nonostante i successi terapeutici riportino a un 87% di donne guarite. L’aspettativa per il 2024 è di oltre 60mila nuovi casi. Ogni anno perdiamo 9mila donne. L’impatto sociale è importantissimo, un aspetto da non trascurare". Infine, spazio alla tematica del welfare, con l’esempio virtuoso del Gruppo Sesa, impegnato nel sostenere e dare nuove prospettive a imprenditrici e mamme in carriera.

"L’ asilo aziendale è il nostro fiore all’occhiello - ha spiegato Chiara Pelagotti, responsabile Education gruppo Sesa-Fondazione Sesa - E’ nato con una sola classe di 25 bambini. Quest’anno la capienza è raddoppiata, siamo a 50, tutti figli dei dipendenti del polo tecnologico, non solo del gruppo. Il 50% della retta la paga Sesa. Un consiglio agli imprenditori che volessero intraprendere questa scelta? E’ possibile, si può fare. L’importante è affidarsi a chi lo fa di mestiere. E avere pazienza perché il flusso di burocrazia, vincoli e regole da rispettare è continuo". A proposito di tutele per le donne imprenditrici, dalla platea è nata la provocazione di un asilo diffuso al polo del Terrafino attorno al quale orbitano circa 8mila dipendenti. "A livello di Cna - ha chiuso col suo intervento Alberta Bagnoli, responsabile Impresa Donna - non ci è mai stata fatta questa proposta. Potrebbe essere una strada da percorrere".

Ylenia Cecchetti