Lavoratori in sciopero Piscina, è ancora caos

I dipendenti di Aquatempra si fermeranno domenica negli impianti di Empoli,. Certaldo e San Gimignano

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di Tommaso Carmignani

Non c’è davvero pace per la piscina comunale di Empoli, chiusa per mesi a causa del caro bollette e adesso al centro di una polemica che riguarda tutti i lavoratori di Aquatempra. La vertenza interessa anche gli impianti di Certaldo e San Gimignano, controllati dallo stesso gestore, e la notizia è che domenica saranno tutti a forte rischio chiusura a causa di uno sciopero di tutti i dipendenti annunciato ieri dalla Cgil. Una scelta, quella di incrociare le braccia nel giorno più importante della settimana dal punto di vista degli incassi, che deriva dalle risposte fornite dalla stessa Aquatempra alle proposte lanciate dai sindacati per rilanciare proprio la piscina di Empoli, rimasta ferma da marzo ad aprile perché impossibilitata a fronteggiare l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia.

"Dalla chiusura dell’impianto di Empoli, le lavoratrici e i lavoratori di Aquatempra, insieme alle Rsu ed a Slc Cgil – si legge nella nota pubblicata dai sindacati – hanno avanzato proposte costruttive per evitare ripercussioni negative ad un servizio essenziale per tutto il territorio". Tra queste c’erano tutta una serie di suggerimenti per aumentare i fatturati senza necessariamente ricorrere alla soluzione del privato, che potrebbe subentrare a fine anno mediante un bando del Comune. "Nonostante i molteplici incontri di spiegazione delle problematiche presenti e delle soluzioni più idonee – dicono ancora sindacati e lavoratori – solo pochi giorni fa abbiamo avuto una risposta dalla società Aquatempra. La risposta è stata “no” a tutto, dai maggiori servizi per i cittadini ad un’organizzazione del lavoro efficace, ma soprattutto hanno detto “no” alle tutele per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscono l’apertura degli impianti".

Prosegue la nota. "In tutto questo, i Comuni stanno a guardare, spesso condividendo una gestione fallimentare, fatta di conti sbagliati, di approssimazione, di comportamenti inidonei verso il sindacato e di gravi inefficienze che ricadono sulle spalle dei lavoratori e sulla qualità del servizio. Le lavoratrici e i lavoratori di Aquatempra dicono basta: chiedono il rispetto dei loro diritti e che siano condivise le loro proposte. Chiedono un intervento dei Comuni per ripristinare un confronto con Aquatempra, mai iniziato ed ostacolato da atteggiamenti provocatori della società".