"La zia di Carlo". Un po’ di humor al teatro Aurora

La compagnia Il Giglio porta in scena l’opera inglese. Una serie di equivoci e situazioni goliardiche .

"La zia di Carlo". Un po’ di humor al teatro Aurora

"La zia di Carlo". Un po’ di humor al teatro Aurora

MONTELUPO FIORENTINO

Doppio appuntamento per due fine settimana consecutivi al Teatro Aurora di Fibbiana, dove la compagnia Il Giglio porterà in scena “La zia di Carlo“ di Brandon Thomas, regia di Gabriella Manfriani, con Elisa Arzilli, Alessandro Augier, Lorenzo Augier, Silvia Carrai, Caterina Centi, Filippo Dispensieri, Claudia Mannini, Francesco Marzocchini, Samuele Nannoni e Luca Ricciarelli. Si parte stasera alle 21.30 con replica domani alle 17 per proseguire sabato e domenica prossima alla stessa ora. Scritta nella primavera del 1892, presentata a Londra nello stesso anno per una serie record di 1466 rappresentazioni, “La zia di Carlo” è un caso unico nella storia del teatro. Il suo autore, Brandon Thomas (1856-1914), non ha al suo attivo altre opere di una qualche notorietà. Avviato alle costruzioni navali e all’ingegneria civile aveva lasciato il tutto per il teatro. “La zia di Carlo” divenne in breve tempo uno dei testi più rappresentati nel mondo, in Italia approdò già nel 1894, al Teatro Manzoni di Milano. Questa storia è una sorta di bagno ristoratore in un teatro di spensierata goliardia, che affonda le sue radici nell’essenza stessa del genere comico, dove si ride perché un uomo si traveste da donna, e scappa inseguito da maturi spasimanti, alzando le gonne e mostrando i calzoni. Ricca di paradossi racconta la storia di due studenti della storica Università inglese, desiderosi di fidanzarsi con due ragazze londinesi, che attendono l’arrivo della zia di Carlo, donna Lucia de Alvadorez, per presentare le due giovani e avere il consenso al loro fidanzamento da parte di una parente autorevole e influente, dato che non hanno altri congiunti a cui rivolgersi. Ma la zia non arriva al momento atteso ed allora i due studenti ricorrono ad uno stratagemma, inducendo un loro amico, Lord Federico Babberly a travestirsi da donna per impersonare la zia. Ciò da origine a scene comicissime, a qui pro quo del tutto inattesi. Nella vicenda sono coinvolti oltre ai tre personaggi; un avvocato e un colonnello che, presi dal miraggio di un matrimonio di interesse con la facoltosa zia, inscenano gustose scenette di amore appassionato. Ma, alla fine, la zia, quella vera arriverà...