La letteratura che parla di lavoro In otto si contendono il premio Ecco la finale de ’Il pane e le rose’

Domani sera è in programma la cerimonia che svelerà il vincitore del concorso. Attesi tanti ospiti

La letteratura che parla di lavoro  In otto si contendono il premio  Ecco la finale de ’Il pane e le rose’
La letteratura che parla di lavoro In otto si contendono il premio Ecco la finale de ’Il pane e le rose’

Tutto pronto per capire chi è entrato nella rosa dei finalisti. La seconda edizione del Premio Letterario ’Il pane e le rose’ ha già i suoi otto contendenti al trono scelti tra gli oltre 100 partecipanti provenienti da ben 15 regioni italiane e anche dall’estero. Resta adesso da scoprire quali tra questi racconti avranno raggiunto il podio. La classifica sarà svelata domani durante la cerimonia di premiazione, trasmessa anche in diretta Facebook sulla pagina del Mmab.

A contendersi il titolo finale saranno: Fabio Banfo con ’La Vacca di Neve’, Vilma Bertagna con ’Abeba’, Vincenzo Cipriani con ’Rosso come il fuoco’, Rosario Comizzoli con ’Il funerale del Diavolo’, Maria Catena Mancuso con ’Il colloquio’, Alessio Morelli con ’Cronistoria del tempo libero’, Marco Pagli con ’Deserto’, Vladimir Palatrasio con ’Giovedì’. Alle 19.30 si terrà un aperitivo aperto alla cittadinanza alla presenza della scrittrice ’working class’ Simona Baldanzi, che quest’anno ha presieduto la giuria. Simona Baldanzi durante l’aperitivo sarà a disposizione del pubblico per un firmacopie del suo ultimo romanzo ’Se tornano le rane’ che ha ricevuto anche la candidatura al Premio Campiello. A condurre la serata sarà l’attrice fiorentina Anna Meacci.

Premi in denaro per coloro che raggiungeranno la vetta: 700 euro al primo, 400 euro al secondo, 300 euro al terzo. Un premio speciale Mmab spetterà a uno degli autori in gara, attribuito dalla componente della giuria scelta fra i lettori più assidui della biblioteca comunale. "Ha senso parlare di letteratura working class, in un momento nel quale forse l’Articolo 1 della Costituzione andrebbe riscritto come l’Italia è un paese fondato sui lavoretti? - dice l’assessore alla Cultura Aglaia Viviani - Ha senso, quando il precariato dilaga e la sicurezza sul lavoro è tutt’altro che garantita? Per tutta risposta, un anno fa abbiamo inaugurato il premio ’Il pane e le rose’, sotto l’egida di Alberto Prunetti. Proprio grazie a lui, e a Simona Baldanzi, ha ripreso avvio anche in Italia quella riscoperta, della letteratura che racconta il lavoro come autorappresentazione di classe... Quello sporco, corporale, operaio, precario, sfruttato, di cui non si sa niente, mentre però si contano oltre mille morti all’anno, nonostante la retorica neoliberista ci ripeta da tempo che le classi sociali non esistono più".