
di Samanta Panelli
Una distesa di fiori dal colore brillante che, a novembre inoltrato, non ti aspetti. Nella campagna castellana, a La Granocchiaia, pare primavera. Dietro a questo paesaggio da cartolina a tutto zafferano si nasconde lo spirito imprenditoriale di un 27enne che fin da piccolo voleva "vendere alla gente e vivere la natura". Lorenzo Firenzani, studente di scienze e tecnologie delle produzioni animali all’università di Pisa, lo ammette con il sorriso sulle labbra, nonostante le ore trascorse piegato su quella terra che i nostri nonni, proverbio docet, definiscono ‘bassa’, per raccontare la fatica del contadino.
Lorenzo ha un sogno in testa: "Fare l’insegnante tecnico pratico a scuola e continuare a dedicarmi a questa mia grande passione". Una passione diventata realtà nel 2016, quando "ho deciso di piantare ottanta bulbi per sperimentare questa coltivazione", e poi diventata azienda agricola nell’aprile del 2018: quello l’anno x per la nascita di ’Rosso puro’, marchio dell’azienda il cui logo "è frutto della creatività del mio caro amico David Bianchi che mi ha aiutato a individuare il progetto giusto per rappresentare il mio zafferano".
Perché questa originale scelta? "Cercavo una coltura redditizia, che mi lasciasse tempo per studiare e avesse radici nel territorio – racconta il 27enne –. Con mio fratello, abbiamo cercato e cercato e siamo arrivati allo zafferano: nel 1300 era diffuso, come tintore per vetri e tessuti, in Valdelsa, anche a Castelnuovo d’Elsa, poco distante dal campo, messo a mia disposizione da Ivo, un cugino del mio babbo, al quale dico grazie. Come ringrazio tutta la mia famiglia che mi ha subito appoggiato: i miei genitori mi danno una mano non appena possono e nonna Parisina, 83 anni, viene nei campi con me".
Ad affascinare l’imprenditore anche la ‘vita’ di questa spezia. "La sera – racconta – nel campo c’è la piantina, spoglia, la mattina dopo, i fiori dominano il paesaggio che si colora di viola: così è da metà ottobre fino a metà novembre, con il culmine della fioritura e dunque della raccolta in questi giorni". Giorni intesi con "l’arrivo al campo alle 6.30 quando i fiori sono chiusi – spiega ancora Firenzani –. Si va avanti tutto il giorno fra ceste in vimini da riempire e svuotare. Poi la sera si ‘sfiora’, prendendo lo stimma che poi viene essiccato nella notte". Una lavoro da diciotto ore al giorno nel quale il 27enne crede. "Quest’anno sono arrivato a 80mila bulbi – spiega con orgoglio –. Conto di produrre circa 350 grammi di zafferano, tutto contando sulle mie forze e l’aiuto dei miei familiari: assumere personale non è sostenibile. Ma certo ho progetti per il futuro, vedi fare una serie di prodotti allo zafferano, come miele, liquore, confettura, da commercializzare. Il mio lavoro a ora per l’80 per cento è incentrato su mercatini, ma da gennaio partirò anche con espositori e prodotti in gastronomie e botteghe della zona".
Tradizione che va di pari passo con l’innovazione. Firenzani è pronto a svelare i segreti di questa spezia, "la cui coltivazione è manuale", a chi vorrà ascoltarlo. Come? Attraverso i profili social ‘Rosso puro’. "Racconto curiosità e storia dello zafferano – spiega – L’obiettivo è far comprendere a pieno questo affascinante fiore".