ANDREA CIAPPI
Cronaca

I disabili e la palestra ’impossibile’: "Servono nuovi spazi per i ragazzi"

La richiesta d’aiuto dall’associazione di Cerbaiola: Terreni scrive a Regione Toscana, Comune e Sds

L’ingresso del centro diventato riferimento per molte famiglie (Gasperini/Germogli)

L’ingresso del centro diventato riferimento per molte famiglie (Gasperini/Germogli)

Il tempo fugge e ancora non c’è una soluzione di nuovi spazi per i giovani disabili di Cerbaiola. Potrebbe essere la messa a disposizione della palestra del centro diurno di via delle Ville 12. Soluzione di nuovo sollecitata, in una lettera di questi giorni, dal presidente dell’associazione I Ragazzi di Cerbaiola Rolando Terreni. Comune di Empoli primo interlocutore, poi però si contano anche la Società della salute, la Regione, la Commissione sanità del consiglio regionale e la Asl Toscana Centro. Che cosa manca per rendere disponibile la palestra (i giovani sono una cinquantina)? "Non c’è riscaldamento né condizionatore – elenca Terreni – per fare attività motoria i giovani disabili usano la sala pranzo".

In effetti il plesso avrebbe avuto ristrutturazioni, "ma infiltrazioni di acqua piovana, con le piogge di questi ultimi tempi, hanno rovinato muri e pavimento".

Ancora: "Le fogne non funzionano come si deve e al pian terreno emanano un odore insopportabile. Dal consiglio comunale di Empoli del 14 aprile – ancora Terreni – è emerso che il centro non è idoneo a ospitare disabili in quanto la villa era stata costruita per civile abitazione. Allora o si restaura la palestra o si procede alla costruzione di un nuovo centro. C’è il progetto del Campus autismo al Terrafino, è vero, ma appunto il tempo corre e la soluzione non sembra proprio dietro l’angolo".

Questa situazione empolese si innesta in un frangente regionale quanto meno complicato in materia. Si parla dell’intesa tra Governo e Regioni in materia di ’Dopo di noi’. "Il Governo ha tagliato i contributi per il ‘Dopo di noi’ e introdotto criteri di redistribuzione assurdi che penalizzano ulteriormente la Toscana. Il mio parere su questo provvedimento è perciò completamente negativo", ha riferito l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli spiegando il proprio ‘no’ in sede di Commissione politiche sociali rispetto all’intesa medesima. I fondi per il ’Dopo di noi’ servono a favorire l’inclusione sociale e l’autonomia. I fondi vengono assegnati ogni anno da Roma e ripartiti poi su scala regionale: "Se si concretizza questo provvedimento – sottolinea Spinelli – avremo una diminuzione di 570mila euro, pari al 12% del contributo ricevuto nella precedente annualità, che era già insufficiente rispetto ai bisogni. La conseguenza è che ragazzi che avevano iniziato a vivere esperienze di autonomia rischiano di dover rientrare al domicilio e così le loro famiglie rischiano di vedere interrotto un percorso virtuoso avviato. E questo è inaccettabile".

L’assessora aggiunge: "C’è innanzitutto un taglio nazionale di quasi 4 milioni e già questo è un segnale fortemente negativo per un ambito nel quale già i fondi erano molto scarsi. Ma anche i criteri di ripartizione peggiorano ulteriormente la situazione perché una delle stime di cui si tiene conto per dividere le risorse è basata sul numero delle persone con disabilità tra i 18 e i 64 anni che vivono in casa o in strutture residenziali e non su quelle che di fatto stanno intraprendendo un percorso di autonomia: così si penalizza chi, come la Toscana, è più attivo su questo tema".

Contattato in proposito, Terreni si è riservato di analizzare meglio la complessa situazione che si è creata e ha detto: "Le Regioni possono integrare il fondo con risorse proprie". Probabilmente, ha lasciato capire, serve a ogni livello un più accurato esame delle necessità secondo le istanze che provengono dai territori. Come il caso dell’Empolese.

Andrea Ciappi