REDAZIONE EMPOLI

Incubo cattedre vuote Precario un prof su tre "Temiamo un aumento delle supplenze"

Il Ministero ha autorizzato l’immissione in ruolo di nuovi insegnanti. Ma il sindacato lancia l’allarme: "Ancora non basta, bisogna fare di più". Dalle medie fino alle superiori: tante le carenze anche nel territorio.

Incubo cattedre vuote Precario un prof su tre "Temiamo un aumento delle supplenze"

EMPOLESE VALDELSA

In estate si gettano le basi per il nuovo anno scolastico e le previsioni non sono affatto buone. A settembre la scuola continuerà a soffrire di "supplentite", la sindrome delle cattedre coperte da precari. Sì perchè, anche se il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato l’immissione in ruolo di 50mila docenti siamo ancora ben lontani dalla copertura dei tanti posti vacanti. Il problema sta sostanzialmente nelle graduatoire da cui si può attingere. Ieri l’ufficio scolastico regionale ha aperto ai candidati presenti nelle graduatorie di merito la possibilità di inserire le preferenze rispetto alle classi di concorso e alle provincie nelle quali desiderano ottenere l’immissione in ruolo. Il campanello d’allarme suona anche nell’Empolese Valdelsa. "In Toscana – spiega Emanuele Rossi, segretario Flc Cgil – le immissioni in ruolo sono circa 4100, ma solamente 2500 sono i candidati presenti nelle graduatorie. Pertanto, è ragionevole pensare che anche stavolta, a settembre, ci ritroveremo con un terzo delle materie scolastiche coperto da supplenza. In altre parole, un insegnante su tre continua a essere precario". Dalle medie alle superiori le carenze sono tante. Le materie dove si registrano più supplenze sono matematica e italiano. "Assegnati i posti agli aventi diritto vanno poi considerati i trasferimenti richiesti. Adesso siamo in una fase di rimescolamento. Quando quando poi inizieranno ad essere distribuite le supplenze potremo farci davvero un’idea di quanti precari continuano ad essere presenti nelle scuole. Il timore è che possano anche aumentare", dice Rossi.

Il sindacato punta il dito contro i concorsi degli ultimi anni. "Sono stati fatti male: troppi errori e ricorsi. Di fatto hanno prodotto delle graduatorie molto corte che si stanno ormai esaurendo – spiega Rossi – Si rischia addirittura, come di fatto sta succedendo, che a fronte della possibilità di assumere le liste siano insufficienti e allora si dovrà ricorrere ai soliti precari". Sul precariato ’cronico’ il sindacato della scuola ha alzato la voce a più riprese, avanzando anche proposte concrete: "E’ necessario - aggiunge il segretario Flc Cgil - puntare alla stabilizzazione. Se un docente precario ricopre il ruolo da tre anni va da sè che di lui in quel posto c’è bisogno, e pertanto deve scattare un meccanismo per cui il soggetto acquisisce stabilmente la cattedra. Questo non deve accadere in automatico ma attraverso appositi percorsi formativi e prove finali. Questa direzione pare sia stata finalmente presa per coprire i posti sul sostegno dove i numeri del precariato erano davvero sproporzionati. Ma adesso è necessario allargarla a tutte le classi di concorso. Che non vuol dire fare una sanatoria: si tratta di persone che già insegnano nelle scuole da anni e anni, hanno i titoli per farlo".

Irene Puccioni