Il vertice di Cna Firenze all’attacco delle scelte empolesi

Il presidente Giacomo Cioni: "Siamo preoccupati per le défaillance mostrate. Le cinquemila imprese del comune non possono permetterselo"

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"Siamo preoccupati per le défaillance mostrate con crescente frequenza dall’amministrazione comunale di Empoli. Le oltre 5mila imprese del comune non possono permetterselo". E’ un giudizio che lascia poco margine alle interpretazioni quello espresso da Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana, che si aggiunge a quello già formulato qualche giorno fa dal suo collega Fabio Bianchi, presidente di Cna Empolese Valdelsa. Il riferimento è al programma triennale dei lavori pubblici che, come evidenziato appunto da Bianchi, secondo i vertici di Cna non contiene il minimo riferimento al sistema imprenditoriale locale. "Puntualmente – aggiunge Cioni nella sua nota – le associazioni come Cna collaborano con l’amministrazione comunale empolese ma, per tutta risposta, le propostesegnalazioni che avanzano vengono disattese o neppure inserite in una lista delle cose da fare".

Ma le critiche all’operato dell’amministrazione empolese non finiscono qui. Cioni prosegue intervenendo anche a proposito della vicenda legata all’impianto di riciclo dei rifiuti che doveva sorgere al Terrafino. "Come è possibile – chiede Cioni – che la stessa parte politica, seppur in ambiti diversi, regionali e territoriali, abbia dato corso ad una confusione totale su ciò che occorre fare in tema di smaltimento rifiuti? Incapacità di dialogo? Temi nascosti e rivelati all’ultimo momento? Sicuramente incapacità di analisi delle problematiche urgenti che riguardano imprese e cittadini, come il costo della Tari e quello ambientale prodotto dall’attuale trattamento dei rifiuti, costretti a viaggiare per centinaia di chilometri per raggiungere impianti di termovalorizzazione. Sì, perché in altre regioni i termovalorizzatori di ultima generazione, quelli che assicurano bassissime emissioni, non sono demonizzati, ma considerati un’opportunità per portare vantaggi economici per cittadini ed imprese".

Infine il presidente Cioni chiude l’elenco delle critiche: "Stiamo pagando come cittadini e come imprese le scelte (mancate eo inadeguate) della politica della nostra regione e dei nostri territori. Gli amministratori locali si valutano sulle scelte strategiche più che sul corrente amministrativo, ma di scelte non se ne vedono, se non in forma di ’copia e incolla’ di quelle di altri Paesi, magari nordeuropei o asiatici. Ma le scelte devono partire dallo stato dell’arte e dalle specificità dei nostri territori".