Il tempio crematorio fa discutere. Nuovo attacco del Comitato del No: "Un capriccio dell’attuale giunta"

I residenti di Cambiano continuano a ribadire la propria opposizione alla realizzazione dell’opera

Il tempio crematorio fa discutere. Nuovo attacco del Comitato del No: "Un capriccio dell’attuale giunta"

Il tempio crematorio fa discutere. Nuovo attacco del Comitato del No: "Un capriccio dell’attuale giunta"

Il tempio crematorio a Cambiano? Un "capriccio dell’attuale amministrazione" più che un’"opera di pubblica utilità". Questo il pensiero espresso nelle scorse ore dal comitato “No al tempio crematorio“, ribadendo per l’ennesima volta la propria opposizione all’operazione ed invitando la nuova giunta comunale a ripensarci. Una scelta, quella di realizzare il tempio, che l’amministrazione comunale di Castelfiorentino sta portando avanti e difendendo fin dai tempi del Covid. Ma che non sembra piacere affatto ad una larga parte della popolazione della frazione di Cambiano, scesa più volte in piazza per manifestare il suo dissenso. Oltre alla natura stessa del progetto, vengono contestati anche l’impatto ambientale, le emissioni e le ricadute in termini di traffico su una strada collinare che al momento è sterrata e che potrebbe andare in sofferenza davanti alla quantità di auto e furgoni che passeranno da lì. Insomma il comitato non perde occasione per rimarcare, a suo giudizio, l’inutilità di tale impianto "come la stessa Regione ha indicato nell’ultimo provvedimento, facendo riferimento all’indagine del 2020 che parla dell’esubero dei forni crematori in Toscana".

Il sindaco Alessio Falorni, però, si è sempre difeso presentando studi che certificano come le emissioni di un forno crematorio siano irrisorie in termini di impatto ambientale ed ha sempre ripetuto come i benefici di un progetto del genere superino di gran lunga gli svantaggi. Un braccio di ferro che promette di proseguire a lungo. E nell’invitare i prossimi amministratori a cambiare idea sull’opera, fermando tutto e depennandola dal piano delle opere pubbliche, gli esponenti del comitato non hanno risparmiato quella che sembra una provocazione. "Tenuto poi conto che per il completamento dell’iter procedurale occorre ancora l’approvazione della variante al piano regolatore – si legge nella nota diffusa dal comitato – con possibili anzi inevitabili opposizioni da parte della cittadinanza e il successivo procedimento di esproprio con relativa impugnabilità da parte della proprietà, la realizzazione di tale opera si protrarrà fino alle calende greche. Con buona pace degli ideatori di tale misfatto e la nostra avversione per l’inutile procurato allarme".