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Il rischio idraulico a Stabbia : "L’alveo del Vincio è troppo alto"

I consiglieri del centrodestra Barontini e Bruni chiedono che venga subito ripristinata la situazione come era dopo gli interventi del 2003. La nuova associazione La valle di Leonardo vuole le casse di espansione.

Il rischio idraulico a Stabbia : "L’alveo del Vincio è troppo alto"

Gli effetti dell’alluvione a Stabbia nel novembre del 2023 (foto d’archivio)

Il ricordo dell’alluvione di un anno fa causata dall’esondazione del torrente Vincio, è sempre ben vivo negli occhi degli abitanti di Stabbia, così come la paura non appena piove. Durante un forte temporale dello scorso mese il livello dell’acqua è infatti tornato pericolosamente a salire in prossimità del ponte sulla Sr436 nei pressi della farmacia. Una situazione che secondo i consiglieri comunali di Centrodestra per Cerreto Guidi Simone Barontini e Maurizio Bruni, sostenuti dalle valutazioni di un tecnico, rischia anche di peggiorare se lo stato del letto del torrente Vincio non viene subito ripristinato come era nel 2003, dopo ilavori di manutenzione.

"A quel tempo la ditta incaricata tagliò l’erba sulle sponde e tolse svariati metri cubi di terra che resero l’alveo del torrente molto più ampio di adesso in modo che l’acqua potesse distendersi senza esondare – spiegano –. Purtroppo da allora il Vincio non è stato più curato e, anzi, nel tratto subito dopo il ponte sulla strada che da Cerreto Guidi va a Lazzeretto ne è stato ulteriormente ristretto l’alveo, così che grossi volumi di acqua non riescono più ad espandersi in larghezza ma alzano rapidamente il livello del torrente mettendo di conseguenza a serio rischio alluvione una frazione come Stabbia, dove proprio lungo il Vincio c’è la più grande zona industriale del comune". Un errore di progettazione, secondo il tecnico consultato da Barontini e Bruni, per il quale gli abitanti della frazione sarebbe pronti anche a raccogliere delle firme per presentare una denuncia in Procura.

Un ulteriore problema sollevato è quello della pulizia delle fogne, che dovrebbe però riguardare principalmente i due fossi dove queste scaricano. "La ripulitura del condotto fognario è chiaramente utile, durante l’ultimo temporale per esempio ha evitato l’allagamento di alcune aree della zona industriale – insistono i consiglieri d’opposizione – ma se non si tengono puliti i due fossi dove scarica, il rischio resterà". "Tra l’altro ci sembra assurdo che nel documento Unico di Programmazione 2024-2026 non compaia alcun punto sulla messa in sicurezza per quanto riguarda il rischio idraulico – concludono –. Oltretutto a nostro avviso la soluzione non sta nella realizzazione di casse di espansione, per altro dall’elevata spesa, bensì in interventi assai meno costosi e di più rapida realizzazione direttamente sul Vincio". Casse di espansione in cui vede invece la soluzione l’associazione La Valle di Leonardo, che si è da poco costituita a Stabbia proprio per affrontare il problema del rischio idraulico. "L’approvazione dei finanziamenti per il Vincio e il Vinciarello avrebbe dato il via all’iter per fare le casse di espansione per la messa in sicurezza del territorio da rischio di nuove alluvioni ma questo non è avvenuto – dichiara la presidente dell’associazione, Valentina Prisco –. A scorrere la legge di bilancio sembra che il dissesto idrogeologico non sia un tema importante per questo governo. Ma attenzione, nel documento programmatico di bilancio spunta l’istituzione di un fondo per la ricostruzione da calamità naturali, inserito in un più ampio capitolo riguardante le emergenze, la sicurezza pubblica e le attività di protezione civile". "Ma si parla di finanziamenti destinati agli anni 2027 e 2028 – continua Prisco –. Nel frattempo bisognerà arrangiarsi con le paratie e i sacchi di sabbia sperando nella buona sorte. Scriveremo ai parlamentari di maggioranza e di opposizione eletti in Toscana per chiedere loro di presentare emendamenti alla Legge di Bilancio per rimediare ad una situazione che penalizza il territorio e al tempo stesso affronteremo l’argomento dei finanziamenti anche con la Regione Toscana".

Simone Cioni