di Carlo Baroni
VALDARNO
"Nonostante la pandemia e nonostante la guerra, tutto il sistema conciario è riuscito a tenere, aumentare i propri valori economici produttivi e anche l’occupazione. È giunto il momento di considerare il valore aggiunto del lavoro delle persone che lo costituiscono". Con queste parole i sindacati delineano il quadro del comparto pelli e cuoio e di tutta la filiera, presentando l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale della concia che in questi giorni è al vaglio delle assemblee con i lavoratori. "Il nostro obiettivo è quello di concludere le assemblee entro il 30 giugno e riuscire di trasformare l’ipotesi di piattaforma in proposta formale – dice Alessandro Conforti di Filtecm Pisa – per poi chiedere l’incontro con la controparte".
"La chiusura della trattativa – aggiunge Loris Mainardi segretario regionale Filtecm Cgil – molto probabilmente l’avremo dopo la scadenza, i tempi ormai sono stretti". Al vaglio delle assemblee con gli operai c’è, appunto, la piattaforma unitaria che, secondo i sindacati fornisce "risposte concrete contro l’erosione del potere d’acquisto dei salari" per oltre 17mila persone in 1.200 imprese ialiane. Di queste circa 6mila persone sono nel Valdarno sparsi in circa 450 aziende del comparto. La piattaforma per il rinnovo del Ccnl della concia 2023-2026, oltre a 230 euro di aumento economico complessivo, si prefigge – spiega una nota – l’obiettivo di migliorare i capitoli dei diritti individuali e di salute e sicurezza.
"Sul piano del Welfare – si legge – si punta a una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro, alla tutela della malattia, al perfezionamento dell’istituto del part time e all’aumento dei versamenti ai fondi sanitario e previdenziale", sottolineano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, al termine della presentazione delle proposte. Il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa Sanimoda vedrebbe – si apprende – il passaggio dagli attuali 12 ai 15 euro mensili e l’inserimento di uno stanziamento per la non autosufficienza di 2 euro per dipendente, come copertura dei cosiddetti long therm care. Tutto a carico delle aziende. Rispetto al Fondo previdenziale Previmoda, invece, nella piattaforma sono presenti incrementi che passano dal 2 al 2,5%.
"Il sistema della concia italiana - ricordano i sindacati - trasforma quasi esclusivamente pelli di origine bovina e ovicaprina, destinate ai settori moda, calzatura, pelletteria, abbigliamento, arredamento e automotive. Un prodotto manifatturiero che rappresenta circa il 63% del fatturato europeo del comparto e il 23% a livello mondiale".