La fitta vegetazione, non tagliata quell’estate, offriva riparo a uomini e donne. Il 23 agosto 1944 – quando, alcuni reparti dell’esercito nazista massacrarono indiscriminatamente nel Padule di Fucecchio, con metodi da guerra e di artiglieria pesante, 174 civili – Antonio Cavallini si salvò a 16 mesi anche per questo. Il piccolo fu gettato tra i pruni. Lui non sa chi l’ha salvato, se è stato un italiano o un tedesco. Durante un processo a Parma un testimone oculare da lontano vide che questo bambino fu buttato letteralmente via. Adesso Antonio vive con questo dubbio, come se il tempo fosse sospeso, non sa come è andata. Sa solo che è sopravvissuto ma non sa a chi deve la sua vita, perché nessuno ha mai rivendicato questo gesto. Una sorte che non toccò a tutti. I tedeschi trucidarono anziani e anche neonati. L’operazione iniziò all’alba e si attenuò prima dell’ora di pranzo. Fra gli episodi più drammatici e tristi ricordiamo quello di Maria Faustina Arinci, detta Carmela, di 92 anni sorda e cieca, fatta esplodere con una bomba a mano infilata in una tasca del grembiule e quello di Maria Malucchi, la più piccola, trucidata all’età di 4 mesi.
Questi sono i giorni del ricordo dell’orrore di ottant’anni fa. "La memoria ci unisce" è stato il filo conduttore delle prime due iniziative della rassegna Estate44, promossa dal Comune di Fucecchio per celebrare l’anniversario dell’Eccidio e della Liberazione di Fucecchio. Ad aprire la rassegna, giovedì sera è stata una serata di veglia e di racconti di quell’estate di sangue e passione al Santuario della Madonna della Querce, con narrazione per parole, immagini e musica di Graziano Bellini. Tra i circa 130 partecipanti c’era anche Vittoria Tognozzi, una delle poche superstiti della terribile strage nazista, che si salvò perché nascosta in un campo di saggina: perse la mamma e due sorelline. Con la signora Vittoria c’era la sindaca Emma Donnini, l’assessore alla memoria storica Alberto Cafaro e l’assessora alla politiche ambientali Sabrina Mazzei. Il saluto della Regione Toscana è stato invece portato da un commosso intervento di Bernard Dika, portavoce del presidente Eugenio Giani.
Nella giornata di ieri la sindaca Emma Donnini ha reso omaggio alle vittime dell’Eccidio del Padule di Fucecchio deponendo mazzi di fiori ai cippi e alle lapidi che ricordano la strage. Poi si è tenuta la cerimonia istituzionale al Parco della Rimembranza a Massarella, durante la quale sono intervenuti il senatore Dario Parrini, Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale, Alessandra Nardini, assessora regionale alla cultura della memoria e la sindaca Emma Donnini. Davvero tanti i gonfaloni di amministrazioni locali e associazioni che hanno sfilato perché non si dimentichi mai il sangue innocente versato in Padule dopo che il colonnello Crasemann ebbe impartito un ordine chiaro: "Vernichten", ovvero annientare. E il tempo si fermò. Tutte le vittime furono ritrovate durante la stessa giornata o nel corso della notte fra il 23 e il 24 dai familiari o dai parroci dei paesi: vennero trasportati con ogni mezzo, fra cui barroccini e carretti. Il cartellone delle iniziative andrà avanti fino al 15 settembre.
Carlo Baroni