FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Il direttore generale Cei: "La forza della Cna?. Siamo la spina dorsale di questo Paese"

"La zona urbana empolese va verso la terziarizzazione dell’economia la Valdelsa meno. Abbiamo chiesto al Comune di potenziare viabilità, sicurezza e fruibilità del Terrafino, area strategica per noi e la Toscana".

"La zona urbana empolese va verso la terziarizzazione dell’economia la Valdelsa meno. Abbiamo chiesto al Comune di potenziare viabilità, sicurezza e fruibilità del Terrafino, area strategica per noi e la Toscana".

"La zona urbana empolese va verso la terziarizzazione dell’economia la Valdelsa meno. Abbiamo chiesto al Comune di potenziare viabilità, sicurezza e fruibilità del Terrafino, area strategica per noi e la Toscana".

Giovane. Brillante. Super motivato. Sarà anche per queste spiccate caratteristiche che Lorenzo Cei, in Cna dal 2017 e con un passato da dirigente del Pd di cui è stato segretario a Empoli dal 2017 al 2023, è stato nominato direttore generale di Firenze Metropolitana della Confederazione nazionale dell’artigianato. Un’opportunità non comune a soli 32 anni.

Allora questa nomina? "E’ una bella responsabilità. Sono orgoglioso, ma sento anche l’importanza e la bellezza di questo ruolo. Siamo arrivati prima del referendum monarchia-repubblica e siamo qui per sostenere la terza Italia, quella che non si può iscrivere ai grandi poli industriali né ai lavoratori dipendenti. Siamo e siamo sempre stati la spina dorsale del Paese, decisivi, allora come ora, per la sua tenuta economica".

I dati relativi alla Valdelsa e all’Empolese vanno in direzioni diverse, una cresce e l’altra no... "La zona urbana empolese vive una trasformazione che la sta portando a essere un’area vocata alla terziarizzazione dell’economia. Si va verso l’impresa ad alto impatto tecnologico piuttosto che l’artigianalità. Questa terziarizzazione riguarda meno la Valdelsa, che mantiene la sua vocazione più prettamente artigianale".

Cosa ’tira’ di più nell’artigianalità? "La qualità del prodotto: da impianti e costruzioni ai manufatti. Le piccole imprese che lavorano in questi settori mantengono il saper fare e sono all’avanguardia. La vera competitività dell’artigianato sta nel lavorare insieme, fare squadra per avere migliori risultati in un’economia globalizzata e competitiva. Oggi o si sta insieme o non si tiene il passo. Vogliamo lavorare ai distretti produttivi del futuro, lì si possono creare le condizioni per essere competitivi nel nostro tempo".

Un esempio concreto di questo fare squadra? "Le Comunità Energetiche Rinnovabili. La prima che esiste in Città Metropolitana l’abbiamo fatta noi a Pontassieve. Le normative sono ancora da perfezionare, ma bisogna iniziare e noi lo abbiamo fatto. Un’area come il Terrafino, che ha un ‘importanza strategica che va oltre l’Empolese Valdelsa e comprende tutta la Toscana centrale, ecco, quell’area non può essere solo una somma di capannoni. Dobbiamo trovare strategie condivise".

E a che punto siete? "Noi e le imprese abbiamo le idee chiare. Marco Goretti e Valentina Cantini, i colleghi che operano sul territorio e che ringrazio per quello che fanno così come ringrazio il presidente Andrea Panchetti, mi dicono che siamo a buon punto. Abbiamo fatto proposte che devono trovare sponda nell’amministrazione. Al Comune chiediamo di potenziare la viabilità, la sicurezza e la fruibilità dell’area. Terrafino non è cablata per la fibra: un elemento frenante per chi vuole fare impresa".

Una curiosità: la politica è un amore finito? "E’ un amore nato quando facevo il rappresentante di classe al liceo e che poi mi ha portato a fare parte attivamente di un partito".

Vuol dire che il Pd è una stagione chiusa? "E’stato un impegno che mi ha insegnato tanto e che mi ha coinvolto tanto, quella stagione lì si è chiusa. Poi non si smette mai di avere idee e ideali".

Cosa le piace di più di questo nuovo incarico? "La possibilità di lavorare a stretto contatto con realtà imprenditoriali all’avanguardia che sono un’eccellenza per il territorio. Da direttore generale è un privilegio conoscere situazioni di questo tipo, coinvolte nella costruzione di un benessere diffuso e nell’avanzamento della nostra società".

Cosa teme di più? "Temere? Niente. Ci sono sfide grandi. Viviamo in un tempo senza punti di riferimento. Penso alla situazione con gli Stati Uniti passati da partner a concorrenti. Credo, però, che con voglia di fare e intelligenza si superi qualsiasi ostacolo".