Il congresso Pd e le grandi manovre Quasi tutti i sindaci tifano Bonaccini

Solo Cucini e Campinoti stanno ancora riflettendo. Dal senatore Parrini al consigliere Sostegni: le posizioni

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di Bruno Berti

Le grandi manovre per il congresso del Pd sono in corso, ma non sembra che ci sia una corsa a posizionarsi, anche perché il quadro dei concorrenti alla poltrona più alta del Nazareno non sembra ancora definito: prova ne sia che da venerdì in lizza c’è anche Gianni Cuperlo, esponente della sinistra del partito, che va ad aggiungersi alla primatista Paola De Micheli, onorevole, a Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, e a Elly Schlein, anche lei deputata ed ex vicepresidente dell’Emilia, di recentissima iscrizione al partito. La chiamata alle armi, politiche certo, è scattata a livello nazionale e anche locale soprattutto per gli amministratori pubblici, ma non mancano coloro che ancora riflettono sulla scelta da compiere. Da noi i sindaci, tutti Pd, sono in maggioranza, larga, per Bonaccini.

Nella pattuglia di primi cittadini ci sono solo Giacomo Cucini di Certaldo, e Paolo Campinoti di Gambassi Terme che ci stanno pensando: entrambi hanno una storia politica più a sinistra degli altri colleghi. Gli alti gradi, il senatore Dario Parrini e il consigliere regionale Enrico Sostegni, sono già tra i fautori del governatore dell’Emilia. Anche secondo Giancarlo Faenzi, vicepresidente di Acque, uno degli alfieri di Bonaccini, non c’è una corsa a scegliere il cavallo su cui scommettere. In questo senso può anche aver contato quella sorta di patto tra i due concorrenti emiliani per il quale non ci sarebbero abbandoni del partito, chiunque vinca. I segretari comunali del Pd sono anch’essi in fase riflessiva, compreso l’empolese Lorenzo Cei, che sulle colonne del nostro giornale si era espresso a favore delle proposte lanciate dall’eurodeputato Brando Benifei. La mancata corsa a posizionarsi è anche un sintomo dell’importanza di questo congresso, definito da Cei identitario, per un partito che le elezioni non poteva vincerle (va bene la vocazione maggioritaria, ma non si può farcela da soli, o quasi). Detto questo, non manca certo il lavoro fatto nei confronti della base. Laura Rimi, la coordinatrice dei seguaci di Schlein (in precedenza ha svolto la stessa funzione ai tempi di Zingaretti), guarda molto alle categorie sociali. Dopo aver sottolineato che la dirigente emiliana punta molto sulla base del Pd e su chi è disamorato dal partito, fa notare che c’è molto da fare. "Abbiamo bisogno di una politica di apertura alle forze sociali. Agli incontri vedo molte facce nuove e ricordo che con un contributo importante dai nostri comuni è stato eletto onorevole all’uninominale Fossi, uno dei dirigenti della sinistra del partito. In giunta regionale non ci mancano certo i riferimenti, a partire dalle donne e senza dimenticare l’assessore alla sanità Bezzini".

I fautori di Schlein guardano poi con grande attenzione a pensionati e giovani, e certo a Rimi avrà fatto piacere che durante il primo tour toscano della dirigente emiliana, nella tappa fiorentina, si sia vista anche la segretaria generale della Cgil provinciale, la certaldese Paola Galgani. Tra le truppe di Bonaccini, poi, non ha certo fatto piacere la polemica sulla decisione per il gassificatore tra il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, e il presidente della Regione Eugenio Giani, che tra l’altro ha accompagnato il collega emiliano nella trasferta dell’altro giorno a Capraia e Limite. Il governatore toscano ha visto come il fumo negli occhi, e lo ha anche detto chiaramente, la decisione di Barnini di abbandonare l’idea della struttura proposta da Alia e da altre aziende di fronte a un movimento cittadino contrario vasto e articolato.