Il complesso della Gerusalemme, al via lo studio per il recupero

L'amministrazione di Montaione affida un incarico di progettazione preliminare per il recupero del complesso della Gerusalemme di San Vivaldo. Il progetto prevede analisi, documentazione, rilievi, progettazione degli spazi esterni e restauro delle cappelle. Un'operazione condivisa con gli uffici comunali e la Soprintendenza.

Il complesso della Gerusalemme, al via lo studio per il recupero

Il complesso della Gerusalemme, al via lo studio per il recupero

L’obiettivo dell’amministrazione resta quello di valorizzare ulteriormente l’edificio che nacque (nella sua forma attuale) come convento francescano nel XVI secolo. E proprio pochi giorni fa, il Comune di Montaione ha affidato l’incarico di progettazione preliminare per il recupero del complesso della Gerusalemme di San Vivaldo, uno dei patrimoni storico culturali più affascinanti del territorio.

Per preservarlo e continuare a renderelo fruibile alle future generazione sarà dunque necessario un intervento del cui progetto se ne occuperà nel dettaglio lo "Studio De Vita e Schulze Architetti" di Firenze, a fronte di una spesa di circa 39mila euro. Il progetto dovrà prevedere, oltre all’accurata analisi degli edifici e dei luoghi con messa in evidenza dei caratteri originali degli stessi, una documentazione fotografica a supporto dei rilievi restituiti in idonee scale (con proposta di progettazione per gli spazi esterni e rappresentazioni tridimensionali).

Il primo passaggio, da concludersi nelle prossime settimane, sarà quindi rappresentato dalla verifica dello stato di conservazione degli immobili e degli impianti di illuminazione esterna, per i quali saranno avviate considerazioni ed accertamenti normativi. Dovrà successivamente essere valutato ed analizzato il costo per la sistemazione paesaggistica ed ambientale, nonché quantificato il restauro delle cappelle. Per poi arrivare alla fine alla realizzazione di un quadro economico complessivo per la completa riqualificazione. Le varie fasi del piano saranno ad ogni modo condivise con gli uffici comunali e con la Soprintendenza, dal momento che si tratta di un bene tutelato. Per un’operazione che, perlomeno sul piano progettuale, è pronta ad entrare nel vivo in questo 2024.