
I giovani fanno squadra con i nonni. Si crea un patto fra generazioni: "Così combattiamo truffe e sprechi"
Uno scambio intergenerazionale proficuo per tutti, per non disperdere certe conoscenze e acquisirne altre, strizzando l’occhio alla sostenibilità. Da una parte ci sono le anziane dell’Auser, con un passato da sarte, per mestiere o per passione, e tanta voglia di tramandare alle nuove generazioni l’arte del cucito e del rammendo. Dall’altra le ragazze di oggi, che un bottone magari non lo sanno attaccare ma che non vedono l’ora di mettersi in gioco con una promessa: insegneranno alle stesse nonne Auser come utilizzare whatsapp, gestire uno smartphone e soprattutto come non cadere nel tranello delle truffe online, mettendole in guardia dal rischio phishing. Affare fatto, l’accordo è siglato.
È con questo spirito che si è svolto nei locali dell’ex Pallaio del piazzale dei Continenti a Montelupo la prima iniziativa targata ’Dimensione Zero’. La sede, di proprietà del Circolo il Progresso, è stata data in gestione a un gruppo di sei ragazze, tutte classe 2001, con un obiettivo: creare una dimensione, appunto, per socializzare, studiare, divertirsi. Allora ecco un bar, tavolini, uno spazio dedicato allo studio, una zona relax con giochi da tavolo, una piccola biblioteca condivisa e un biliardino. Un contenitore, quello di ’Dimensione Zero’ che sarà ufficialmente inaugurato alle 18 di venerdì con dj set, taglio del nastro e buffet. Ma intanto, le ideatrici del gruppo, hanno già dato gambe al progetto. Il primo? Un corso di economia domestica aggiornato al 2023. Con la preziosa collaborazione di Auser Montelupo.
"Posso dire di aver attaccato un bottone, che soddisfazione - dice Chiara Donzelli, che insieme alle coetanee Sofia Rossi, Michela Ndjamen Tomi, Gaia Focardi, Chiara Tizzanini e Sofia Dacci ha vinto il bando Ri-Genera di Cesvot, ottenendo i fondi per allestire la sede di Dimensione Zero - Questo è il primo di vari incontri che saranno organizzati per accostare generazioni diverse. Prendere dal passato, per mettere in pratica nel presente. Sarà bello contaminarsi a vicenda. Le signore dell’Auser ci insegneranno a rammendare un jeans usurato dal tempo, ad attaccare un bottone, a creare una borsa nuova da vestiti ormai troppo vecchi, a fare la maglia". Ago, filo, forbici e creatività. "Il segreto? È sperimentare - dice Annalisa Nozzoli, presidente Auser - Prendere confidenza con la stoffa, ma soprattutto avere pazienza, quella che serve in tutti i lavori artigianali. È importante saper come dare una seconda vita agli indumenti vecchi, per non alimentare il consumismo sfrenato, abbattere lo spreco ed educare le giovani generazioni al recupero". E così la gamba di un jeans diventa un astuccio tutto da personalizzare, da un avanzo di stoffa nasce una borsina porta oggetti.
La macchina da cucire per ora non serve, "ma se ce ne fosse bisogno - dice Nozzoli - abbiamo quella che ci ha donato il sindaco. Era di sua mamma". Francesca Prodi, 76 anni, tra gomitoli di lana e scampoli fa la sua dimostrazione. "La prossima volta sarete voi ragazze ad aiutarci con il telefonino". Un equo scambio, da nonne a nipoti. "Al progetto Dimensione Zero lavoriamo da un anno, abbiamo curato ogni dettaglio - aggiunge Michela Ndjamen Tomi - Con i 20mila euro che ci siamo aggiudicati abbiamo creato uno spazio di aggregazione a misura di giovane, dove prediligeremo iniziative di socialità e ricreative. E dove ci sarà sempre posto per lo scambio di competenze. Per aiutarsi, imparando".