YLENIA CECCHETTI
Cronaca

"Il Green pass in edicola è un ostacolo. Si potevano trovare soluzioni più adeguate"

Cartolerie e rivendite di giornali scoraggiate dall’obbligo della carta verde dentro alle attività

Il controllo del Green pass in edicola: sarà obbligatorio da febbraio (foto d’archivio)

Empoli, 23 gennaio 2022 - Un tempo era cornetto, cappuccino e notizie fresche. Un salto in edicola per comprare il quotidiano da sfogliare al bar durante la colazione. Ma il ’rito del mattino’ a partire dal 1 febbraio sarà alterato dall’introduzione di un elemento nuovo: il green pass. Ivano Benvenuti gestisce dal 2000 l’edicola di via Empolese a Sovigliana con la moglie Liana Bagnoli. Fuori dalla vetrina campeggia il cartello "cedesi attività". Dentro, invece , su un foglio appeso alla pila di giornali si legge: "La mascherina deve coprire naso e bocca. Grazie a tutti. Insieme vinceremo". Un messaggio di fiducia e speranza che stride con la realtà. "Se non troveremo acquirenti entro marzo, chiudiamo" dice con l’amaro in bocca Benvenuti. La moglie è a casa col Covid, la situazione è ingestibile. "Ci mancava pure il Green pass. Sarà un dramma. Dall’inizio della pandemia - si sfoga l’edicolante - la clientela è diminuita. E’ già difficile restare a galla così, specialmente quando a lavorare si è soli. Il controllo del pass? Dovrei prendere una persona. Si farebbe prima a chiudere, in sostanza. Tant’è vero che è quel che si farà". La scelta era già maturata prima della pandemia da Coronavirus; il picco dei contagi ha potuto solo peggiorare la situazione. "Soltanto tra Spicchio e Sovigliana - afferma Benvenuti - sono tre le edicole in vendita. Non è un buon segnale. Le spese sono alte, andiamo a rimessa, non c’è guadagno. A malapena ce la facciamo a pagare i giornali. E mai mi sarei aspettato, per venderne uno, di dover stare sull’uscio a controllare i certificati vaccinali".

Roberto Lari dell’edicola empolese Duilio si dice favorevole alle nuove misure. "Non mi spaventa l’idea, è un incentivo in più a vaccinarsi. Ormai il cliente se lo aspetta, è la normalità, così come è giusto esibire il pass per una consumazione al bar, lo stesso deve essere per chi entra in edicola. E poi sono tutti diligenti. Le regole le conoscono: non si entra in più di 3, si rispetta il distanziamento".

Anche Maddalena Tarducci lavora da sola all’edicola di Carraia. "Sarà un ostacolo in più - dice - Sto pensando alla strategia migliore da adottare. Controllare prima che il cliente entri? Posso intanto far avvicinare al bancone la persona? Sembra un contro senso comunque. Le edicole sono rimaste sempre aperte durante il lockdown del 2020. Lì c’erano davvero alti rischi per gli esercenti, si poteva venire a contatto con chiunque fosse positivo senza saperlo. Oggi ci viene chiesto di sostituire lo Stato, di controllare i cittadini, ma non ne abbiamo nessuna autorità. Si potevano trovare soluzioni più adeguate. Senza contare, poi, che la maggior parte della clientela è di fiducia e non ha senso chiedere tutte le mattine il Green pass a chi ci frequenta da anni. Ma ho sempre rispettato le regole e dal 1 febbraio mi adeguerò". Il rebus più grande sarà l’organizzazione dei controlli: "Nelle tabaccherie italiane - come aveva ricordato nei giorni scorsi Giovanni Risso, presidente nazionale della Federazione italiana Tabaccai, commentando l’introduzione delle nuove misure - entrano ogni giorno 13 milioni di persone. Sarà un problema controllare il Green pass ad ogni cliente. Speriamo che il Governo ci ripensi, anche perché per evidenti motivi di sicurezza chi è dietro il bancone non può uscire".