REDAZIONE EMPOLI

Gonnelli accorpato: "È la pietra tombale". Il Pd si spacca in aula

L’opposizione: "Mantellassi e Donnini non partecipano al voto"

I sindaci di Gambassi Terme e Montaione durante la. manifestazione sotto la Metrocittà

I sindaci di Gambassi Terme e Montaione durante la. manifestazione sotto la Metrocittà

"Il capogruppo del Pd nel consiglio della Metrocittà, tra tanta retorica, ha detto una cosa chiarissima difendendo la consigliera delegata Beatrice Barbieri sulla scelta di sacrificare l’autonomia del Gonnelli: la consigliera parlava a nome del gruppo. Una pietra tombale incombe sull’importante istituto per l’Empolese Valdelsa: gli amministratori locali e l’Unione dei comuni possono dire tutto quello che vogliono, ma ciò che era stato deciso resterà". E’ l’attacco di Alessandro Scipioni, Vittorio Picchianti, Gianni Vinattieri e Claudio Gemelli, consiglieri di ’Per il Cambiamento’, i quali hanno accusato il Pd metrocittadino di aver già "sacrificato" l’istituto scolastico di Montaione e Gambassi per evitare l’accorpamento del Galileo di Firenze. Il centrodestra ha fatto sapere di aver presentato una mozione nel corso dell’ultima seduta del consiglio metrocittadino che fra le altre cose impegnava sindaco metropolitano e consigliere delegato a lasciare l’autonomia scolastica al Gonnelli.

Un atto che ha visto il voto contrario della maggioranza di centrosinistra, con l’eccezione dei sindaci di Empoli e Fucecchio: Alessio Mantellassi ed Emma Donnini hanno deciso di non votare. Il Pd metropolitano ha poi prodotto una proposta di delibera che chiede ai parlamentari fiorentini di intercedere presso il governo affinché ritiri o proroghi il provvedimento sul dimensionamento scolastico e sui conseguenti tagli chiesti agli enti locali. Per un impegno che l’opposizione, giudica, tra le altre cose, troppo generico. "Riconosciamo il gesto dei consiglieri Pd espressione dell’Empolese Valdelsa Mantellassi e Donnini che pur non volendo votare favorevolmente al nostro atto, hanno ritenuto opportuno non partecipare al voto per non esprimersi in maniera contraria – hanno detto - il continuo scaricabarile al governo Meloni è però diventato il leitmotiv del Pd fiorentino e non solo che trovandosi a dover giustificare politiche locali quantomeno discutibili cerca di distogliere l’attenzione".