
Gls, continua lo stato di agitazione: "I ritmi di lavoro sono insostenibili. Facciamo consegne senza sosta"
A meno di due mesi dai quattro giorni di sciopero di fine maggio, torna lo stato di agitazione al magazzino Gls Empoli in via dell’Industria a Montelupo. A indirlo l’Rsa e il sindacato Adl Cobas, che rappresenta la maggioranza dei lavoratori, dopo che le condizioni dei circa 75 addetti (tra facchini, magazzinieri e autisti) non sono migliorate dopo il cambio appalto di un mese e mezzo fa, che ha visto subentrare Transporter logistica, del Gruppo Melella. "Dopo le rivendicazioni di risarcimenti per i disagi economici e fiscali avuti dall’ennesimo cambio di appalto, il precedente c’era stato ad ottobre 2023 – spiega Stefano Re, rappresentante sindacale di Adl Cobas –, era stato raggiunto un accordo che doveva gettare le basi per lo sviluppo di relazioni sindacali e il progressivo miglioramento del clima lavorativo. Invece ogni giorno l’azienda aumenta ritmi e carichi di lavoro, non sostituisce il personale assente e anzi cerca costantemente di tagliare gli addetti per ridurre i costi facendo gravare il lavoro in eccesso sui driver, i quali possono anche subire dei richiami se non riescono a svolgere tutte le consegne". "Siamo a medie di una fermata anche ogni 3-4 minuti per 7-8 ore al giorno, alcune volte senza potersi neanche fermare a riposarsi – prosegue Re –. Il personale è esasperato da questa gestione, senza considerare che lavora con temperature roventi e non va in ferie da un anno a causa dei frequenti cambi appalto dato che nel passaggio tra un’azienda e l’altra le ferie vengono pagate e non godute. Almeno a ottobre, però, siamo riusciti a far mantenere il piano ferie". Di fronte alle segnalazioni e alle lamentele, secondo Adl Cobas l’azienda appaltatrice non sembrerebbe aver intenzione di confrontarsi col sindacato, nonostante l’ampia rappresentatività tra i lavoratori e un accordo appena firmato.
"Ormai ricevo messaggi e segnalazioni quotidiane e la più grave è stata quella di un dipendente al quale sarebbero state fatte ’pressioni’ finalizzate all’abbandono del sindacato – aggiunge Re –. Come Cobas abbiamo subito preso in carico il caso, con la persona in questione che al momento non è andata per vie legali. Simili situazioni critiche sono state riferite anche da altri lavoratori precari". Stato di agitazione che non è escluso possa coinvolgere anche alti centri Gls della provincia dove, seppur per altri temi, la situazione è ugualmente ‘calda’. "È intollerabile che nel 2024, in Italia e in Toscana, vi siano situazioni e atteggiamenti del genere – conclude Re –. I lavoratori sono stanchi e hanno portato pazienza sin troppo, sono pronti a mobilitarsi di nuovo a difesa del diritto a lavorare serenamente".
Simone Cioni