Giornalismo di qualità. L’inviato, il critico e la nostra cronista . Storie, aneddoti e ricordi

Consegnato a Vinci il premio ’Li omini boni desiderano sapere’. Riconoscimenti a Giammarco Sicuro, Andrea Fagioli e Ylenia Cecchetti.

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Vinci, capitale del Genio. E della comunicazione. Così è da dieci anni a questa parte. Ha raggiunto la doppia cifra il premio "Li omini boni desiderano sapere", un riconoscimento che ha visto passare dalla terra natale di Leonardo alcuni tra i personaggi più influenti del mondo dell’informazione. Giovani promesse e carriere ormai consolidate; l’associazione Vinci nel Cuore ha premiato negli anni professionisti del calibro di Beppe Severgnini, Corrado Formigli, Francesca Mannocchi e Cecilia Sala. Ieri, è stata la volta di Giammarco Sicuro, inviato Rai nelle zone di guerra e di Andrea Fagioli, critico televisivo de l’Avvenire. Le premiazioni si sono svolte nella sala, gremita, della biblioteca Leonardiana. A consegnare il riconoscimento a Sicuro, inviato del Tg2, il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia e il senatore Dario Parrini. "Coprire fatti di guerra e farlo per il servizio pubblico radiotelevisivo è impegno doppiamente gravoso - questa la motivazione per l’assegnazione - Sicuro ci accompagna, su terreni scivolosi e crudeli, nel nostro doppio desiderio: sia di sapere che di essere omini boni".

L’iniziativa, moderata da Elia Billero, ha premiato poi Fagioli "perché davanti alla tv, sia come spettatori troppo spesso passivi che come attori nel complesso mondo crossmediale, ci sarebbe davvero necessità di una patente. La critica televisiva aiuta tutti nel cammino verso una coscienza critica preziosa. E Fagioli fa bene, ogni giorno, il suo lavoro". Spazio infine al Premio per il cronista Toscano, andato alla collega Ylenia Cecchetti de La Nazione di Empoli. Un focus sull’importanza del ruolo svolto dalla cronaca locale, nel segno di Leonardo Berni, al quale il premio è intitolato. La consegna del riconoscimento è stato un momento per omaggiare lo storico corrispondente da Vinci per La Nazione. "Giornalismo è tante cose - ha detto Mauro Banchini, presidente dalla commissione - Ma soprattutto è racconto di storie. Saperle scovare, superare gli ostacoli che spesso le nascondono, essere capaci di raccontarle nel massimo rispetto per tutti fa la differenza. Ylenia Cecchetti ha saputo ritagliarsi spazi creativi di un giornalismo che racconta storie normali, soprattutto positive, capaci di bucare".