
"Qui vale la legge del buon senso e le forze dell’ordine lo sanno: bisogna andare oltre i confini politici che raccontano quattro comuni e tre province in una sola frazione e guardare con impegno a una quotidianità possibile, soprattutto al tempo del Covid e delle Festività".E’ la ’legge’ di Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, ergo competente sulla fetta di Galleno che insiste nell’Empolese Valdelsa. Sì, perché Galleno è un puzzle di competenze, con la strada principale che su un lato si chiama Provinciale Valdinievole e sull’altro via Romana Lucchese. Un ’labirinto’ dove la sanzione, se non sei preparato, è in agguato.
Sindaco, come si concilia tutto questo con il Natale e le restrizioni dettate dal Governo?
"Se la mamma vive su un lato della strada e la figlia, faccio un esempio, abita sull’altro, non c’è problema".
Vero, però sulla carta...
"Galleno storicamente nasce come punto di ospitalità sulla Via Francigena per il pellegrino che da Lucca passava da Altopascio e andava al castello di Salamarzana, a Fucecchio, per poi attraversare l’Arno sull’unico ponte in muratore, girare per San Genesio, odierna San Miniato basso, e poi da lì puntare per Gambassi e Castello".
E’ sinonimo di crocevia.
"Esatto. E gli abitanti del Galleno si sentito di Galleno, non di Fucecchio, di Santa Croce, Castelfranco o Altopascio".
Gli altri sindaci sono d’accordo con questa filosofia?
"C’è una sorta di ’tacito accordo’, anche per alcuni servizi, vedi la raccolta dei rifiuti: se ne occupa Alia anche se in altri Comuni ci sono gestori diversi. Per questo, avrei un’osservazione per il premier Conte":
Quale?
"E’ vero che quando si fa una norma, un decreto, bisogna pensare in generale, però l’Italia è fatta di circa 8mila Comuni e di realtà come Galleno ce ne sono numerose".
Quindi?
"Era più logico superare i confini amministrativi, utilizzando come riferimento le aree geografiche omogenee: in questo caso, la zona omogenea di riferimento potevano essere le Cerbaie".
E sul fronte pranzo di Natale coi parenti sì o no?
"Al di là del legame di affetto, un conto è il parente che frequenti quotidianamente o quasi, perché sta accanto a casa tua o perché gli porti la spesa a casa. Mi vengono in mente i miei suoceri o mio padre. Un conto sono i familiari che vivono a decine di chilometri e dei quali non conosci la quotidianità. Il rischio è differente".
E lei con chi farà il Natale?
"In famiglia. A prescindere da norme scritte o meno, è importante essere responsabile: essere cittadino vuol dire prendere giuste decisioni. Dirò di più".
Che cosa?
"Un pranzo raccolto può essere occasione per donare un panettone o cibo a chi ne ha bisogno. Il Natale sarà più che mai ricco".
Samanta Panelli
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