
Fra Masi e Poggianti?. Non c’è alcuna intesa
A separarli c’era una decina di metri, ma la distanza politica sembra crescere col passare delle ore. Mercoledì sera nei rispettivi comitati elettorali di piazza Farinata degli Uberti, sia Masi sia Poggianti hanno riunito le proprie squadre per scegliere la linea in vista dello storico ballottaggio a Empoli. Incontri a porte chiuse, nessun incrocio, nessun abbraccio o strette di mano questa volta. L’abbraccio Masi-Poggianti del 9 giugno aveva prestato il fianco agli avversari per denunciare un patto non sottoscritto e mai discusso. Se è difficile pensare che quello fosse solo "un gesto di galanteria", come ora va dicendo lo stesso Poggianti, certamente non era la firma di una santa alleanza anti-Pd. Poggianti ora minimizza, "andai a complimentarmi anche con Barnini", ma al di là di analogie e differenze (che ci sono) era filtrata fin da subito dalla sua parte la volontà di aprire un dialogo. Forse il gesto è stato un po’troppo teatrale, forse le richieste troppo alte, fatto sta che anche a causa del clamore suscitato il tavolo è saltato. E le strategie uscite dalle due assemblee sembrano parallele e non coincidenti. Masi spiega che "nella riunione non abbiamo parlato di alleanze. Escludo apparentamenti", e si rivolge direttamente all’elettorato di centrodestra: "Ci riferiremo anche loro, ma senza snaturare il programma. Ci accomuna la voglia di cambiamento". La linea uscita invece dal comitato di Poggianti sembra ridimensionata, ma non incoerente: "Rinunciare ad apparentamenti", ma "portare a casa quanto più possibile del programma votato dal 12% degli empolesi", questa la posizione. Poggianti ha ricevuto il mandato di "incontrare in forma di delegazione entrambi gli sfidanti", si legge in una nota. "Equidistanza politica", quindi, specificando che non è questione di poltrone: "Non siamo in cerca di poltrone, ma di ottenere quanto più possibile del nostro programma". Alle denunce di Simone Campinoti su inciuci a sinistra, Poggianti risponde: "È stato messo sotto scacco politico. Se ha bisogno lui di un abbraccio di consolazione non mancherò di darglielo". Poi l’attacco ai partiti del centrodestra: "Li abbiamo annullati. Hanno preso una lezione su come meritino rispetto gli elettori che non possono essere manovrati da segreterie regionali". Poggianti avrebbe avuto due brevi telefonate con Masi e Mantellassi da cui sarebbe emersa, a quanto appreso, solo una generica disponibilità a dialogare. Tutto da vedere, ma Poggianti ‘il trattativista’ tenterà di strappare qualche compromesso a uno dei candidati. Il Pd, intanto, non si esprime su alleanze e rinnova l’appello a tutti gli elettori: "Valutate le nostre posizioni".
G.M.