A pochi giorni dall’apertura di Lineapelle, dal 19 al 21 settembre a Milano, le associazioni della filiera si sono confrontate su criticità e opportunità del mercato. Questo il tema dell’ evento "Il Valore della filiera italiana della Pelle" che si è svolto a Milano, promosso da Unic-Concerie Italiane, Assocalzaturifici, Assopellettieri, Assomac, in collaborazione con The European House Ambrosetti. Criticità e opportunità del mercato possono essere gestite al meglio se i comparti dell’area pelle condividono intenti comuni. A partire dalle aree di formazione, comunicazione, gestione di tematica ambientale e sostenibilità sociale. "La pelle made in Italy non si vede riconoscere i meriti che ha. Mi chiedo quale altra filiera al mondo possa vantare gli stessi standard produttivi", ha detto Riccardo Braccialini, vicepresidente di Assopellettieri. "Le concerie italiane sono da decenni apripista della sostenibilità, dove investono in media tra il 4 e il 10% ogni anno – ha sottolineato Fulvia Bacchi, direttore generale di Unic –. È uno dei motivi per i quali siamo leader mondiali, nonché fornitori affidabili. Questo, malgrado gli attacchi continui cui è sottoposto il materiale pelle".
CronacaFiliera della pelle: "Strategiche le sinergie"