
"Evacuare la scuola? Troppi rischi". Esposto in Procura sulla sicurezza
di Irene Puccioni
EMPOLI
Che cosa accadrebbe se si presentasse la necessità di evacuare immediatamente l’edificio dove ha sede l’istituto superiore Fermi - Da Vinci, in via Bonistallo? Il caos, con il rischio concreto per l’incolumità di studenti, docenti e personale Ata. Lo sostengono i due dirigenti scolastici, Gaetano Flaviano (nella foto in alto) e Filomena Palmesano, che si dividono l’edificio – una parte è occupata da circa 850 alunni del Fermi-Da Vinci, l’altra da 450 studenti del liceo Pontormo - che hanno presentato un esposto al sindaco della Città Metropolitana di Firenze, informando anche la Procura della Repubblica di Firenze e l’Ufficio scolastico regionale, ambito territoriale della provincia di Firenze.
L’atto arriva dopo una sfilza di tentativi fatti dal 2018 ad oggi (tutti andati a vuoto) dai due presidi nei confronti della Metrocittà, ente competente sull’edilizia scolastica degli istituti superiori, per avere risposte su una serie di carenze sul piano della sicurezza. Le criticità sono tutte elencate nell’esposto, rappresentando un quadro alquanto preoccupante. La prima: le scale attraverso le quali deve aver luogo l’evacuazione del personale e degli allievi non risultano affatto idonee ad evitare sovraffollamento e a non creare ostacolo ed intralcio al rapido e ordinato deflusso delle persone, come incontestabilmente è emerso dalle prove espletate. La seconda: i due istituti hanno fatto presente la più che possibile collocazione di una scala di emergenza esterna, ed anzi avevano dichiarato la loro disponibilità a finanziare, progettare ed eseguire essi stessi l’installazione, ma non hanno mai ricevuto autorizzazione al riguardo. La terza grave lacuna: ancora manca all’edificio il Certificato di Prevenzione Incendi dei competenti vigili del fuoco. E ancora: non esiste un impianto generale, tramite altoparlanti in ogni locale, per comunicare contemporaneamente un pericolo improvvisamente insorto che richieda la necessità di abbandono dell’edificio. Infine, ma non certo per importanza: nelle scale e nelle aree libere dei ballatoi del primo e del secondo piano, nelle zone cosiddette “rotonda” e “triangolo”, i parapetti, considerate anche le eventuali emergenze, appaiono del tutto inadeguati anche nelle parti in cui rispettano la normativa di legge, con evidente rischio di cadute nel caso di concitati movimenti. I dirigenti Flaviano e Palmesano hanno più volte fatto presente la situazione attraverso lettere formali indirizzate alla stessa Città Metropolitana; oltre ad aver esposto le criticità riscontrate nei verbali di riunione tra i rappresentanti delle due scuole e i tecnici della Metrocittà e nelle relazioni sulle prove di evacuazione effettuate da sei anni a questa parte, l’ultima risalente al 19 marzo di quest’anno.
Nell’esposto si sottolinea che "nonostante incontri anche con i tecnici della Città Metropolitana di Firenze, non è stato risolto alcuno dei problemi emersi". Inoltre, i due dirigenti avvertono "che potrebbero anche ricorrere a provvedimenti interruttivi del servizio in caso di “pericolo grave e immediato“, rilevato, peraltro, che i pericoli più gravi, quali terremoti, calamità naturali ed incendi, difficilmente si annunciano in anticipo e quindi consentono immediata comunicazione all’utenza". Per Flaviano e Palmesano questo è l’ultimo appello: "chiedono di eliminare i documentati rischi alla sicurezza dei loro allievi e dei loro lavoratori e di essere sentiti e personalmente informati da Metrocittà, Ufficio scolastico e Procura".