Espropri, inizia il braccio di ferro: "Le nostre proprietà cancellate". E c’è chi non trova un’altra casa

Dopo le proteste e il ricorso al Tar (bocciato), il comitato cittadino si batte per entrare in Commissione. Le lettere spedite ai residenti delle frazioni del maxi-cantiere sono oltre cento: "Tante vite cambieranno".

Espropri, inizia il braccio di ferro: "Le nostre proprietà cancellate". E c’è chi non trova un’altra casa

Espropri, inizia il braccio di ferro: "Le nostre proprietà cancellate". E c’è chi non trova un’altra casa

Bocciato il ricorso al Tar, il comitato Per un altro raddoppio, non molla e, anzi, rilancia chiedendo l’istituzione di una commissione. "Ora ci interessa capire come si concretizzerà l’esecuzione del progetto – è intervenuto in consiglio comunale, il presidente del comitato Paolo Gaccione –. Proponiamo la costituzione di una commissione concordata con la Regione, con i tecnici dell’amministrazione comunale e con gli attori incaricati dei lavori ma che preveda anche una rappresentanza delle nostre frazioni".

Frazioni che sono preoccupate per gli espropri. Erica Fattori, su Brusciana, ha chiesto sopralluoghi preliminari con gli addetti di Rfi per valutare gli interventi e le effettive conseguenze. Vincenzo Ciampalini, per Fontanella, Sant’Andrea e Granaiolo, ha posto l’attenzione sul tema del "rischio idraulico" per poi chiedere la realizzazione di un sottopassaggio nella zona centrale di Fontanella, attiguo al parcheggio esistente, e di un sovrappasso. Alessandro Salvadori ha chiesto lumi sulla zona dello zuccherificio, dove vive dal ’90 e dove sarà costruita una strada alternativa in conseguenza alla chiusura del passaggio a livello. Una strada che di fatto si mangerà garage, rimesse agricole e giardini. "Il mio locale di sgombero misura 9,50 metri per 5: è un mini appartamento – tuona l’espropriato residente in via dello Zuccherificio –. Saranno spazzati via il giardino di 70 metri quadrati con l’orto e una parte di terreno di 100 metri". Anche per altri condomini (almeno sei) si presenterà lo stesso problema: via il fondo-garage "per costruire una strada – spiega Salvadori – che invade tutta la zona dell’ex zuccherificio, passa su di noi e arriva al campo sportivo, fermandosi lì. Una soluzione che non decongestiona il traffico in paese: sarebbe stato più accettabile. Servirà solo a noi e per accedere al campo sportivo. Una strada larga otto metri con tanto di pista ciclabile, di cui avremmo volentieri fatto a meno. Tutto sulle ceneri dei nostri garage". Aspettando la lettera definitiva con l’avviso dell’esproprio partirà la fase della valutazione del valore degli immobili demoliti e la controparte formulerà un’offerta. "La terra potrebbe valere sui 2,50 euro al metro – ipotizza Salvadori –. Intanto chiediamo la posa di un picchetto, anche approssimativo, che ci faccia capire quel che ci resta. E chiediamo che ci venga messa a disposizione un’area nelle vicinanze dove poter ricostruire o mettere in deposito un container, uno spazio per ricollocare le nostre cose. Non avrò più il locale dove trascorro ogni sera a fare lavoretti di falegnameria e dove tengo tutta la mia attrezzatura. Non avrò più il mio orto. Il mio giardino. Ecco come mettere in ginocchio una persona".

I proprietari di tre unità abitative (in un casolare), invece, hanno già ricevuto l’ufficializzazione dell’esproprio. "Hanno tempo fino a giugno per fare le valige – assicurano dal comitato –. Ma stanno avendo difficoltà a trovare un’altra casa nei dintorni. Il paradosso? Se non lasciano entro i tempi stabiliti, la penale è di 300 euro al giorno". "Se anche dovessi vendere casa, sarebbe svalutata", conclude Salvadori.

Y.C.