DAMIANO NIFOSI'
Cronaca

Empoli, ricostruzione totale per il futuro. C’è tanta fiducia nei talenti di Monteboro

Il mercato è complesso: il club azzurro riparte dalla B con una rosa tutta da ristudiare tra prestiti, cessioni e contratti scaduti

Il diesse Roberto Gemmi e il nuovo tecnico Guido Pagliuca avranno da rimboccarsi le maniche

Il diesse Roberto Gemmi e il nuovo tecnico Guido Pagliuca avranno da rimboccarsi le maniche

Ripartire dalla Serie B non è mai facile per nessuna squadra, figurarsi se poi si deve fare i conti con la quasi totalità della rosa da rifondare causa prestiti non riscattati, cessioni pre-fissate e contratti non rinnovati. Questo è il caso dell’Empoli, che già oggi può contare su ben diciotto calciatori che cambieranno casacca per la prossima stagione: si tenga infatti conto del rientro dai vari prestiti di Esposito (Inter), Colombo e Vasquez (Milan), Pellegri e Sazonov (Torino), Viti (Nizza, ma promesso sposo della Fiorentina), Maleh (Lecce), Solbakken (Roma), Zurkoowski (Spezia) e Bacci (Padova), ma anche dei giocatori lasciati in scadenza di contratto quali Ismajli, Henderson, Ebuehi, Kobalenko, Haas e Silvestri. A questi si aggiungano poi le cessioni già ufficiali di Marianucci al Napoli e di Fazzini alla Fiorentina, che hanno portato congiuntamente nelle casse azzurre 19 milioni.

Il diesse Roberto Gemmi e il nuovo tecnico Guido Pagliuca avranno quindi da rimboccarsi le maniche, se vorranno arrivare alla prima sfida ufficiale, quella di Ferragosto contro la Reggiana in Coppa Italia, con una rosa completa e quantomeno coesa. Ripartiamo dalle certezze: l’Empoli deve sfruttare questo anno di Serie B per coadiuvare all’esperienza dei giocatori con più presenze sulle spalle, l’estro e l’esuberanza dei suoi ‘enfants terribles’. In questo, non si può certo dire che l’Empoli non sia un esempio: oltre alle innumerevoli vendite di talenti che escono dalla propria fucina, non ultimi proprio Marianucci e Fazzini, il club azzurro non si è mai posto troppi problemi di fronte all’età sulla carta d’identità dei propri ragazzi – se sei meritevole, giochi, e quanto raccolto dai ragazzi nel percorso di Coppa Italia è un testamento all’egregio funzionamento del settore giovanile che ha sede a Monteboro. Si pensi infatti che l’Empoli è stata la terza squadra con l’età media più bassa dello scorso campionato (25,1 anni), ma usando più giocatori rispetto alle squadre che hanno tenuto un’età ancora più bassa. C’è quindi da aspettarsi che la linea tenuta nella serie cadetta sarà bene o male la solita.

Ma da chi ripartire? Senz’altro, dai pochi rimanenti dall’esodo dalla Prima Squadra: uno su tutti Jacopo Seghetti, portiere classe 2005 di San Miniato, che ha già difeso i pali dell’Empoli in cinque occasioni e sempre ben figurando – vedasi l’esordio tra i professionisti, in Coppa Italia contro il Torino –. Solitamente si preferisce un giocatore d’esperienza per il ruolo del portiere, ma la serie cadetta potrebbe essere il primo, vero banco di prova per il giovane estremo difensore azzurro. C’è poi Lorenzo Tosto, classe 2006 e figlio d’arte (anche suo padre Vittorio giocò a Empoli): il centrale difensivo è uno dei protagonisti della cavalcata di Coppa, e potrebbe dire la sua in un reparto che ha bisogno di numeri, soprattutto nella difesa a 3 idealizzata da mister Pagliuca. Infine, il più ‘esperto’ Ismael Konate, altro classe 2006 ma con già 15 presenze tra i professionisti: un attaccante brevilineo che può tornare molto utile all’arsenale offensivo azzurro.

Damiano Nifosì