Empoli pensa al nuovo sindaco Pd, spunta il nome di Cei tra Barsottini e Mantellassi

Brenda Barnini lascia un’eredità importante: il suo delfino potrebbe essere tra i giovani . Il centrodestra andrà insieme e sogna il grande profilo: si guarda tra le capitane d’impresa.

Empoli pensa al nuovo sindaco  Pd, spunta il nome di Cei  tra Barsottini e Mantellassi
Empoli pensa al nuovo sindaco Pd, spunta il nome di Cei tra Barsottini e Mantellassi

I risultati delle recenti amministrative hanno confermato che ultimamente, quando si tratta di candidature, è meglio non avere verità in tasca.E non serve nemmeno evocare ’l’underdog’ caro a Giorgia Meloni per capire che l’elezione a sindaco di Siena di Nicoletta Fabio - stimata docente che fino a qualche mese fa nessuno avrebbe mai immaginato candidata padrona di casa di Palazzo Pubblico - ha frantumato le certezze residue. Ma tant’è. Ecco quindi che immaginare i possibili candidati a sindaco di Empoli nelle amministrative del 2024 è più azzardato di sempre, ma è anche un esercizio di immaginazione che potrebbe rivelare sorprese... azzeccate. La campagna elettorale è lontana e nessuno, dal Pd alla Lega, ha apertamente avanzato candidature, anche se dove si decidono i nomi di chi farà la corsa a via del Papa ci si sta già ragionando. Ergo, per fare ipotesi non è troppo presto.

La Dem Brenda Barnini, che sta concludendo il suo secondo mandato, non si ricandiderà. La legge non lo consente e la prima cittadina empolese non è una che perde tempo in supposizioni che non portano da nessuna parte. A chi le succederà, lascia un patrimonio di tagli di nastri per inaugurazioni da fare e una città che ha cambiato volto nel centro e nelle frazioni. Quando si è trovata a parlare di chi potrebbe-dovrebbe succederle non si è sbilanciata, ma ha fatto più volte riferimento alla presenza di giovani all’interno del Pd empolese in grado di raccogliere il testimone. E in effetti a guardare lo stato anagrafico di alcuni possibili candidati, l’affermazione è realistica. Andando in ordine strettamente alfabetico, si scopre che Fabio Barsottini, attuale vicesindaco e assessore alle infrastrutture, compie trent’anni nel 2023 ed è attivo come assessore in via Del Papa dal 2014, prima giunta Barnini. Lorenzo Cei, segretario Dem di Empoli, anche lui trentenne, è in carica dal 2017 e ha guidato il partito in più di un mare tempestoso in questo mandato. Alessio Mantellassi, classe 1995, è presidente del consiglio comunale empolese dove è stato consigliere eletto anche dal 2014 al 2019. E’ stato anche presidente della sezione Empolese Valdelsa dell’Associazione nazionale ex deportati dal 2016 al 2019. Trentenne e uomo sembra il profilo del candidato Dem. I bene informati dicono che una delle assessore della giunta Barnini, Giulia Terreni e Valentina Torrini, potrebbe farci un pensierino a cambiare di ruolo, ma al momento non ci sono ’underdog’ all’orizzonte del Pd empolese.

E nel centrodestra?

La coalizione che nel 2019 si presentò a trazione leghista, nel 2024 sarà guidata da Fratelli d’Italia e, molto probabilmente, presenterà un candidato unico. Espressione di un’intesa, certo, ma che a qualche partito dovrà pure appartenere. Nel 2014, nonostante il Carroccio fosse leader, la scelta cadde sull’avvocato Andrea Poggianti, classe 1990 e militanza da sempre nel partito di Giorgia Meloni, perché considerato il candidato naturale riconosciuto dalla città prima ancora che dalla coalizione. Caratteristiche, la riconoscibilità e il ’placet’ delle forze moderate, che sono richieste anche a chi sarà candidato nel 2024. A domanda diretta se si farà avanti per la prossima tornata amministrativa, Poggianti risponde che non può dire né sì né no, perché la sua unica risposta è “essere a disposizione del partito, come sempre“. Molto più chiaro quando si tratta di programmi e prospettive. Il primo dovrà essere “snello, in pochi punti focalizzati sui temi caldi della città“. Per le seconde, la “coalizione dovrà credere nell’unità, ma anche nel campo largo, cioè tutte le forze che non sono in maggioranza, quindi il terzo polo e soggetti civici che si sono stancati di questa amministrazione un po’ troppo rodata“. Ma se non fosse il suo, qualche nome papabile per la corsa a via Del Papa? Poggianti non si sbottona, ma fra i nomi che potrebbero, eventualmente, uscire dal cilindro del centrodestra indica le aree in cui andare a cercare: professioniste, industriali donne e capitane d’impresa. Sarà mica l’ “effetto Meloni“? Poggianti smentisce, ma fa una previsione: "Secondo me ci sarà una contrazione dei candidati a sindaco rispetto al 2019, da quattro a tre: il Pd, una candidatura a sinistra del Pd e la nostra di centrodestra".

Francesca Cavini