Empoli, 5 novembre 2024 – A rifletterci, certe notizie fanno più male che a sentirle raccontare al notiziario o leggerle sul giornale. Sono talmente atroci che viene voglia di allontanarsi subito dalla loro sostanza, farle sparire nell’oblio per non dover affrontare il pensiero che un ragazzino di 15 anni può buttare giù dal balcone di casa una ragazzina di 13 e colpirla sulle mani mentre si aggrappa alla ringhiera per salvarsi. O che una bimba di 12 anni può prendere un coltello da cucina in casa per poi usarlo contro un coetaneo che ha fatto la spia su un compito copiato. La violenza fra gli adolescenti è in aumento, ma non si può stare a guardare.
Un’azione concreta di contrasto a questo fenomeno è quella messa in campo con il progetto “Sara“ (Salute Affettivo Relazionale negli Adolescenti), dal Centro Aiuto Donna Lilith e finanziata dalla Cassa di Risparmio di Firenze. Una delle componenti centrali del progetto “Sara“ riguarda la prevenzione nelle scuole. A Castelfiorentino, infatti, saranno organizzati percorsi educativi incentrati sull’affettività, rivolti agli alunni delle primarie e secondarie di primo grado, con laboratori in base all’età degli studenti, volti a promuovere relazioni sane e consapevoli, affrontando temi come la gestione delle emozioni e il rispetto reciproco. All’interno di “Sara“, è prevista anche l’apertura, sempre a Castelfiorentino, di uno sportello di primo ascolto e consulenza dedicato alle adolescenti. L’inaugurazione ufficiale doveva avvenire nelle scorse settimane, ma è stata rimandata in conseguenza dell’alluvione che ha colpito il comune valdelsano. "Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere – siega Maya Albano, responsabile del Centro Lilith - che abbiamo pensato come un momento di confronto e attenzione per le ragazze che affrontano le prime esperienze affettive e possono trovarsi in situazioni di disagio". "Nella nostra esperienza – continua Albano – notiamo che ci sono sempre più casi di ragazze giovanissime che si trovano in condizioni di difficoltà nelle prime relazioni affettive, perché la violenza ormai si manifesta presto, prestissimo". "Abbiamo notato che già nelle prime relazioni giovanili possono esserci segnali di controllo e gelosia, forme di violenza – aggiungono le psicoterapeute del Centro Lilith Maria Chiara Bellini e Lorella Giglioli –. Il nostro sportello offrirà un supporto preventivo per evitare che questi comportamenti si aggravino". Esiste un modo diverso fra ragazze e ragazzi di recepire i messaggi sui temi del rispetto e della violenza di genere? "Non abbiamo notato differenza fra i generi – spiega ancora Maya Albano – ma nell’età sì. Via via che crescono, i ragazzi hanno idee più strutturate ed è difficile metterle in discussione. Un ragazzo di 18 anni che dice che non permetterebbe mai alla propria ragazza di andare a ballare con le amiche è difficile da ‘smontare’. Ormai si è formato e diventa veramente arduo fargli cambiare idea". "La violenza fra i giovani che aumenta – conclude la presidente delle Pubbliche Assistenze, Eleonora Gallerini – fa paura e dobbiamo fare tutto il possibile per realizzare interventi efficaci nel prevenirla. Noi facciamo anche formazione nelle aziende per sensibilizzare quante più persone possibile, ma senza un cambiamento culturale non si può, in realtà, cambiare molto".