Castelfiorentino (Firenze), 19 ottobre 2024 – «A svegliarci sono stati i nostri cani, che intorno alle 3 hanno iniziato ad abbaiare presagendo il pericolo. Siamo riusciti a metterci in salvo e a salvare i nostri animali salendo al primo piano: in strada c’erano quaranta centimetri d’acqua e nei campi più di mezzo metro. Siamo salvi, ma la nostra casa è allagata e abbiamo danni per migliaia di euro». La testimonianza di Martina Ostrica e della sua famiglia fotografa in maniera emblematica la notte di paura che la frazione di Malacoda a Castelfiorentino ha vissuto dopo le abbondanti piogge di ieri, con almeno una ventina di nuclei familiari rimasti completamente isolati. Per fortuna nessuno è rimasto ferito grazie all’intervento dei sommozzatori in via Ciurini per mettere in salvo cittadini e animali rimasti intrappolati a seguito dell’esondazione dell’Elsa.
Il temporale ha provocato la tracimazione del fiume e un primo bilancio parla di un allagamento intorno a quindici edifici in zona Malacoda e attorno alla «vecchia» strada 429 (da ieri mattina chiusa nel tratto dal ponte sulla Pesciola alla zona artigianale). Sono 73 le persone evacuate dai vigili del fuoco con mezzi anfibi e ospitate dal Comune nel palazzetto di viale Roosevelt. Alcuni di loro si sono trasferiti nelle strutture ricettive avvisate dall’ente, ma quasi tutti hanno trovato ospitalità da parenti e amici (mentre il Comune ha aperto una seconda sala accoglienza presso l’Ostello, dove agli sfollati è stata servita la cena dopo il pranzo assicurato dalla Caritas). Altre 12 persone sono state evacuate nella vicina Certaldo, in via Pian di Sotto (5 delle quali accolte al centro I Macelli). Il governatore Eugenio Giani ha firmato lo stato d’emergenza per tutte le aree colpite, mentre a Castello è arrivata anche l’assessore regionale Monia Monni per incontrare il sindaco Francesca Giannì. «Stiamo valutando insieme al Genio civile la possibilità di fare un taglio per un’uscita controllata dell’acqua sull’argine della Pesciola – ha detto Monni - in modo da poter più velocemente liberare le zone e poter poi intervenire una volta che sono asciutte».
Dalle prime ore del mattino i vigili del fuoco sono stati impegnati a prestare soccorso alle famiglie con l’ausilio di mezzi anfibi. Sono stati soccorsi anche una coppia di turisti francesi rimasti intrappolati in auto lungo la 429. Di certo c’è che gli argini dell’Elsa non hanno contenuto l’ondata di piena, allagando un’area compresa tra la frazione di Petrazzi e il torrente Pesciola. L’amministrazione comunale fa sapere che le cause dello straripamento sono ancora in corso di accertamento e che le casse d’espansione sono andate regolarmente in funzione, ma che si riserva di accertare eventuali responsabilità.
ù«Oltre al grosso disagio procurato a decine di famiglie, è ancora prematuro fare una stima dei danni – ha commentato Giannì, ringraziando i soggetti intervenuti – questo è il momento della gestione dell’emergenza. Ma non dimenticheremo la dovuta documentazione di quanto è accaduto, a tutela della collettività». Ed è proprio questo l’argomento che sarà affrontato una volta che l’emergenza sarà alle spalle: Susi Giglioli, capogruppo della Lega, ha ad esempio ricordato un’interrogazione sugli allagamenti presentata nelle scorse settimane, puntando il dito contro il cantiere della nuova 429, che risulta a suo dire «abbandonato con ripercussioni che sarebbe opportuno valutare».
Ma sono soprattutto i residenti di Malacoda, piombati all’improvviso in un incubo a occhi aperti, a chiedere risposte certe. «Mai avevamo assistito ad una scena così terrificante. Nemmeno lo scorso 2 novembre, con l’alluvione – ha concluso Ostrica – noi temiamo che questo disastro derivi in primis dalla rottura di un argine per i lavori sulla «nuova» 429. Cosa chiediamo? Di fare pienamente luce sull’accaduto. E su eventuali responsabilità».
Giovanni Fiorentino