L’emozione della prima volta alle urne. "Tik Tok mi ha aiutata nella scelta"

Rebecca Ceccatelli, 19 anni: "Fiera di aver esercitato il mio diritto, credo che sia un dovere di tutti". I social come fonte di informazione e ispirazione: "Ma qualcuno ha finito per trasformarsi in macchietta"

Rebecca Ceccatelli (foto Tommaso Gasperini/Germogli)

Rebecca Ceccatelli (foto Tommaso Gasperini/Germogli)

Empoli, 27 settembre 2022 - Rebecca ha 19 anni e finora aveva votato soltanto in un’occasione, ovvero il referendum dello scorso giugno. "Che questa fosse un’altra cosa me ne sono accorta subito. La coda alle urne, l’aria che si respirava. Tutto diverso rispetto alla prima volta". Nel 2018, anno in cui erano andate in scena per l’ultima volta le amministrative, lei non aveva ancora raggiunto la maggiore età, mentre stavolta ha avuto la possibilità di votare anche per il Senato. "Sono fiera di aver esercitato un mio diritto, non vi nascondo che sia stato emozionante. Credo che andare a votare sia un dovere dei cittadini – spiega ancora – e per questo tutti dovrebbero farlo".

La scelta di un partito non è mai una cosa semplice, specialmente per chi si ritrova a farlo per la prima volta. Rebecca, come molti suoi coetanei, si è affidata ai nuovi mezzi di comunicazione ed in particolare a Tik Tok per capire dove mettere la croce. "C’erano diverse persone, anche professionisti come avvocati e quant’altro, che creavano dei veri e propri video tutorial in cui si illustravano i programmi elettorali dei vari partiti. Questa cosa – dice la ragazza – è stata molto utile per i giovani come me. Sono arrivata preparata alle urne, sapevo già dove mettere il segno. Diciamo che non mi sono rispecchiata al 100 per cento in tutto quello che quel partito proponeva, ma sono anche convinta di non aver scelto in meno peggio, ma di aver preso una decisione consapevole".

Come molti suoi coetanei, però, l’hanno fatta sorridere certe strategie comunicative utilizzate dai vari leader su Tik Tok, dove a farla da padrone, lo ricordiamo, sono dei brevi video spesso corredati da musica di sottofondo o frasi celebri tratte da film e serie tv. "Sono sincera, qualcuno non ha proprio capito come funziona ed ha finito per trasformarsi in una sorta di meme. Però è anche vero che sono stati praticamente tutti obbligati ad usarlo. Se vuoi raggiungere i giovani, quello è il modo migliore".

Rebecca studia storia dell’arte all’università ed ha ascoltato attentamente le proposte lanciare dalle varie forze politiche. "Credo che molti dei programmi che ho letto parlassero ai giovani, ma non tutti – conclude – hanno prestato la giusta attenzione alla mia generazione. Una delle proposte che mi ha colpito di più è stata quella degli stage retribuiti: conosco persone che hanno davanti la prospettiva di farne alcuni a lungo termine ed è difficile pensare di poter andare avanti se la paga è misera o addirittura assente".