Al Pozzale chiude l’edicola Freschi. "Dopo cinquant'anni ora mi riposo"

Il proprietario va in pensione e non sa ancora che fine farà lo storico negozio della frazione "Il futuro è incerto, perché Internet e i centri commerciali fanno una concorrenza spietata"

Andrea Treschi davanti al suo negozio dove ha venduto giornali e articoli di cancelleria p

Andrea Treschi davanti al suo negozio dove ha venduto giornali e articoli di cancelleria p

Empoli, 22 dicembre 2019 -  Per 50 anni e oltre ha venduto giornali a tutta la frazione, senza mai risparmiare un sorriso ai propri clienti. E poi giocattoli, articoli da regalo, cancelleria. Chi non conosce l’edicola di Andrea Freschi non è mai stato a Pozzale, perché chi c’è capitato, per volontà o per sbaglio, perché ci abita o ha interessi, sa che quello spazio incastonato tra la casa del Popolo e la Coop, nella piazza principale del paese, è sinonimo di buone maniere.

E’ lì dal 1964 e tra poco chiuderà. "Me ne vado in pensione sfruttando quota 100. A 64 anni – dice lo stesso Freschi – credo sia l’ora di dire basta, anche io ho voglia di riposarmi un po’". Quel luogo, quell’edicola, ne ha viste tante. Generazioni diverse, bambini diventati poi adulti e genitori, clienti storici che si fanno vedere ogni giorno. Un posto del cuore per decine, forse centinaia, di pozzalesi. "La cosa più bella – dice ancora Treschi – è che la gente si è sempre fidata di me. Mandavano i loro bambini a comprare il giornale con 50mila lire, o euro dal 2002, sapendo che sarebbero tornati con il resto giusto". La storia parte da lontano. "Mia madre rimase vedova quando io avevo appena 6 anni e dovette darsi da fare. Insieme a mia zia decisero di aprire quest’edicola che hanno poi gestito per 15 anni. A quei tempi ero giovane, poco più che ventenne, ma avevo bisogno di un lavoro e decisi di rilevarla. Nel 1981 mi feci coraggio e affrontai un investimento davvero importante, ma il risultato fu che la rimisi tutta a nuovo". La crisi non ha risparmiato nessuno, specialmente le piccole attività come questa. "Prima sono arrivati i grandi centri commerciali e la vendita dei giocattoli si è più che dimezzata. Adesso ci si è messo anche internet e le cose vanno sempre peggio. Non so quante attività come la mia riusciranno a resistere negli anni a venire". Tra i tanti aneddoti che Treschi si porta dietro dall’inizio della sua attività ce n’è uno che ricorda con piacere. "Circa 40 anni fa portai per due giorni la spesa e i giornali a una signora che non stava bene ed era costretta a casa. Oggi ha più di 90 anni, ma ad ogni Natale si presenta con cantuccini e dolcetti per ringraziarmi. Lo fa da quel giorno".

E poi ci sono i bambini diventati adulti. "Venivano da me quando erano piccoli – spiega  Freschi – e ora mandano i loro figli". Il futuro dell’attività è incerto. "Ci sono state richieste, ma i giovani si spaventano degli orari, mentre qualcun altro mi ha presentato offerte inaccettabili. Il problema – dice – è legato alle liberalizzazioni del commercio: la mia licenza, oggi, non vale come qualche anno fa". La nostalgia fa spazio ai ringraziamenti. "Ai miei clienti, ai miei amici, a tutte le persone che hanno frequentato la mia edicola – conclude Treschi – un abbraccio sincero e un grande, grandissimo grazie". Tommaso Carmignani © RIPRODUZIONE RISERVATA