Muore a 65 anni per emorragia cerebrale, ma riesce a salvare nove vite

La donna era sana e ha potuto donare cuore, polmoni, reni, fegato, legamenti, tessuti epidermici e cornee

Una foto di archivio di una sala operatoria

Una foto di archivio di una sala operatoria

Empolese Valdelsa, 14 agosto 2022 - Un piccolo gesto che nasconde la grandezza di una persona. È bastata qualche firma su un paio di documenti per restituire speranza a molte persone. Dalla triste ed improvvisa scomparsa di E.C, deceduta martedì 10 agosto per una emorragia cerebrale, nove persone hanno potuto effettuare un trapianto di organi.

La mattina del 5 agosto, come tutte le mattine, una signora di 65 anni residente nel Comune di Limite e Capraia, si era recata al suo uliveto a prendersi cura del suo terreno. Alle 9,30 il marito, non vedendola tornare, è andato a cercarla trovandola a terra distesa sotto ad uno dei suoi tanti amati alberi. È iniziata così la corsa all’ospedale di Empoli. Dopo cinque giorni in osservazione, la donna si è spenta. L’emorragia era troppo estesa e non operabile. Una cosa improvvisa, imprevista: era sana come un pesce. Alle dieci di sera la signora era già in sala operatoria per esportare gli organi.

I familiari avevano già dato il consenso per l’operazione prima che il dottore facesse loro la fatidica domanda, seguendo il volere di E. che, in tempi non sospetti, aveva provveduto a firmare tutti i documenti necessari per procedere con la donazione. Mentre la donna era in sala operatoria, delle persone sono state svegliate e preparate ad essere sottoposte al trapianto.

Alla fine dell’intervento i dottori hanno comunicato ai familiari che ben 9 persone hanno ricevuto un impianto. Nove persone hanno ripreso a vivere. Essendo sanissima, la donna ha potuto donare cuore, polmoni, reni, fegato, legamenti, tessuti epidermici, cornee. Si è trattato di un caso unico, eccezionale. Questo non solo ha restituito un’opportunità di vita a chi è in attesa di ricevere un trapianto da mesi, anni, ma è stato motivo d’orgoglio per la famiglia della defunta.

L’idea che la moglie, madre, nonna, amica abbia dato speranza a tante persone, ha restituito tanta forza ai suoi cari, rincuorandoli in parte per l’improvvisa scomparsa. Con la speranza, che questo generoso gesto, sia da esempio. L’idea che una parte di lei viva ancora nel corpo di qualcuno, a cui ha restituito la vita, è un abbraccio caloroso per la famiglia. Nonostante il momento della perdita di una persona amata sia difficile, e ancora più difficile pensare agli altri e prendere decisioni, donare qualcosa che ci appartiene ma che non ci "serve" più, allungando le aspettative di vita di altri significa molto. Si tratta di un semplice sì, che potrebbe consentire a qualcuno di tornare a lavoro, ad altri di rientrare a scuola o riprendere a fare sport. La donazione di organi è un atto di solidarietà con la vita.