REDAZIONE EMPOLI

Ha il daspo ma semina il panico, gli esercenti di Certaldo: “Siamo disperati”

Aggressioni, minacce e bottigliate. Gli abitanti protestano dopo l’ennesima denuncia: "Escalation preoccupante. Ci sentiamo impotenti"

Ennesima denuncia degli esercenti

Ennesima denuncia degli esercenti

Certaldo, 26 agosto 2023 – Era settembre del 2022: un anno fa scattava il daspo urbano nei confronti di un 37enne di origini albanesi che seminava panico a Certaldo. Denunce per lesioni aggravate, minacce e danneggiamenti nei confronti di esercizi commerciali in paese. Queste le accuse che avrebbero dovuto tenere per almeno due anni - come scritto nel provvedimento elaborato dalla divisione polizia anticrimine - l’uomo lontano dai locali della cittadina di Boccaccio nel quadrilatero tra via Toscana, via Fratelli Cervi, via Falcone e Borsellino, via Felice Cavallotti, piazza Boccaccio, via Galvani, via Caduti del Lavoro, via Romana, via Fattori, via Fabiani e via delle Regioni. Eppure nulla si è mosso.

“Anzi , la situazione va peggiorando di giorno in giorno". Hanno deciso di metterci la faccia, quattro cittadini certaldesi: fuori dalla caserma con l’ennesima denuncia in mano per manifestare la preoccupazione e il senso di insicurezza vissuto quotidianamente. "In paese viviamo nel terrore da due anni, e sempre per colpa dello stesso soggetto. Non si tratta di bravate di una sera, ma di un’escalation di episodi che ci stanno esasperando". A parlare sono Simone Manzella, Andrea Camarca, titolare del Bar Sport dove il padre è stato aggredito lo scorso 21 agosto, Antonio Santoro, avventore del Caffè Solferino di piazza Boccaccio, anche lui vittima delle recenti aggressioni e il proprietario del Solferino di via don Minzoni Francesco D’Angelo Mazzurco. "L’ultimo episodio - raccontano i quattro dopo il colloquio con le forze dell’ordine - risale a lunedì. Questa persona è partita dal Bar Sport dove ha aggredito chi stava dietro al bancone. Si è fermata poi al Solforino e ha continuato il lavoro". Insulti, bottiglie che volano e bicchieri usati come "armi" con le quali scagliarsi contro chi capita sotto tiro. "Nonostante il daspo - dice Camarca - e nonostante i ripetuti interventi dei carabinieri, sempre presenti sul territorio e con i quali teniamo a collaborare, la situazione non cambia. Anche il sindaco è a conoscenza della questione. Ma tutti hanno le mani legate". E c’è chi ha paura a esporsi per le minacce ricevute. ll Bar Sport è alla quarta denuncia ma sarebbero 30 in totale quelle presentate. "Ci sentiamo impotenti - concludono i residenti - Quest’uomo va fermato prima che sia troppo tardi".

Y.C.