"Dall’olocausto a oggi: così lotto per i diritti"

Giada Corsoni, 26 anni, è esperta di genocidi e crimini di guerra: lavora al Consiglio d’Europa per la democrazia contro ogni atrocità

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Da Malta a Bruxelles, a Strasburgo per i diritti umani. Giada Corsoni, nata e cresciuta a Castelfiorentino, a soli 26 anni è un’esperta di crimini di guerra e genocidi. Una laurea triennale in Scienze politiche - Studi Internazionali all’Università di Firenze e una magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei, l’hanno portata fino a Strasburgo, dove lavora all’Ufficio del Segretario generale dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Lavora per la democrazia e i diritti umani. "Ho iniziato ad occuparmi di studi e prevenzione del genocidio presentando la mia tesi di laurea triennale sul (presunto) genocidio contro i Rohingya in Myanmar, prima ancora che il Gambia aprisse il caso di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia – spiega Giada – così mi sono appassionata al diritto penale". Le successive scelte sono state indirizzate in questo senso. "Ho svolto un tirocinio presso le Kosovo Specialist Chambers, a L’Aia (Paesi Bassi), che hanno un mandato e una giurisdizione specifici su crimini contro l’umanità e crimini di guerra – spiega - Dal dicembre 2020 ad aprile 2022 sono stata Alliance Coordinator & Legal Associate presso Genocide Watch, un’organizzazione di Washington D.C. (USA) che si occupa di prevenzione del genocidio e atrocità di massa". Giada è attualmente membro dell’International Association of Genocide Scholars (Associazione Internazionale degli Studiosi del Genocidio) e co-autrice dell’articolo"ICJ Will Decide If Genocide Convention Is Law Of Nations", scritto insieme a Gregory Stanton, uno dei massimi esperti di genocidio al mondo.

"Non ci siamo fermati all’olocausto – dice Giada – ci siamo promessi "Never Again", una lezione che pensavamo di aver imparato. La realtà è ben diversa. Sono numerosi i casi di genocidio che si sono presentati, dal Rowanda al presunto caso dei Rohingya, il quale ancora non è stato espressamente dichiarato genocidio". Quello che sembra un evento irripetibile, lontano nel tempo, in realtà è attualissimo. "La giornata della memoria va portata avanti con convinzione per non commettere gli stessi errori e ritrovare quel senso di umanità. Bisogna far conoscere questa triste pagina di storia, per far acquisire piena consapevolezza di quello che è stato. Portare avanti la memoria perché non ci siamo fermati all’olocausto: fatti simili sono avvenuti successivamente e stanno ancora accadendo".

Costanza Ciappi