REDAZIONE EMPOLI

Da Avane una petizione per fermare la guerra

Tanta partecipazione alla notte della pace organizzata a La Vela fra testimonianze, riflessioni e azioni concrete contro il conflitto in Ucraina

Tutti i volti della pace, "uniti" in un coro unanime che dice "no" alla guerra. La Notte per la Pace che si è tenuta venerdì sera nella sala Margherita Hack di Avane, ha cercato di raccontare il conflitto in Ucraina e le altre guerre sparse nel mondo, – perchè il mondo è pineo di guerra, lontane dai riflettori, ma comnunque foriere di morte e dolori – le sue conseguenze e le strade da seguire per uscirne, attraverso la voce di esperti, di persone impegnate sul campo, di studiosi e di giornalisti. E’ stata una lunga e intensa serata di interventi e di partecipazione: tantissime le persone che hanno seguito l’iniziativa nella sala a La Vela o tramite la diretta web.

E sono tantissimi i messaggi che da Avane sono stati lanciati: Fulvio Scaglione ha tracciato la situazione geopolitica ("Il vero punto di svolta di questa guerra è quando i Paesi Occidentali anziché adoperarsi per far finire prima possibile il conflitto, hanno pensato che fosse la guerra giusta per piegare la Russia"). Don Armando Zappolini – un prete intrincea contro le mafie – ha puntato il dito sugli interessi economici che ci sono dietro una guerra ("dove c’è una guerra si inviano le armi. Dove c’è una guerra ci sono tre categorie di persone: i morti, chi si impoverisce e chi, invece, con i conflitti si arricchisce"). Paolo Pezzati di Oxfam ha tracciato un quadro della situazione fatto di numeri: "Su una popolazione di 44 milioni, hanno lasciato l’Ucraina oltre 6 milioni e mezzo. Chi è rimasto avrà bisogno di aiuto: un rifugio manca ad almeno 6 milioni di ucraini, l’acqua è un problema per 13 milioni. Ma per affrontare questi problemi si stanzia appena un decimo delle somme che, invece, vengono destinate agli armamenti". Vannino Chiti che ha sottolineato come in questo conflitto debba prevalere "la forza del diritto e non il diritto della forza" ha messo in evidenza anche che iniziative come quella di Empoli dovrebbero essere “contagiose”, dovrebbero essere organizzate e replicate in ogni parte d’Italia. Dal vivo o in collegamento si sono poi alternate le voci e le idee di: Cecilia Strada di ResQ, Manuele Bonaccorsi, giornalista di Report inviato in Donbass, Domenico Chionnetti, presidente Comunità Don Gallo di Genova, Andrea De Conno – Agesci, (Educazione alla Pace) e tanti altri. Il tutto con testimonianze di associazioni locali (molte delle quali presenti con un proprio banchetto all’interno dell’iniziativa) e interventi musicali affidati a Mirincoro, a Chiara Riondino e a Ilaria e Simone.

L’iniziativa è la prima di una serie di eventi che il Comitato Promotore (composto da Dusca Bartoli, Maurizio Brotini, Adele Carli Ballola, Maurizio Cei, Beatrice Cioni, Erika Di Michele, Marco Mainardi, Enrico Roccato, Paola Sani, Sandra Sani, Filippo Torrigiani) ha deciso di organizzare per tenere viva l’attenzione sulla guerra in Ucraina e sugli altri conflitti che devastano il mondo. Su questo tema e su una serie di richieste ai governanti e alle istituzioni nazionali e internazionali, è stata lanciata una petizione che già nei primi giorni ha superato le settecento adesioni. E che può essere letta e firmata a questo link: https:chng.itLmwrF4k6. Il documento chiede che si fermi l’invio delle armi e che si investano maggiori energie in uno sforzo diplomatico.