Il video dell’intimità di coppia finisce nella chat del calcetto. "Occhio, è un reato"

Lo psicologo Di Gesto e l’avvocato Puliti analizzano il fenomeno in crescita. "Formazione anche nelle scuole per prevenire questi reati"

Indagini della polizia sui reati commessi con mezzi informatici (foto d’archivio)

Indagini della polizia sui reati commessi con mezzi informatici (foto d’archivio)

Empoli, 2 agosto 2022 - Una coppia di fidanzati filma un rapporto intimo. Lui, però, dopo gira il video ad un amico. Un mero atto di vanto e di cameratismo. E quest’ultimo lo inoltra sul gruppo del calcetto. Il dramma si consuma così. Il fatto, da una parte, diventa indagine penale – dopo la querela di lei – e, dall’altra, diventa un percorso psicologico per la ragazza: un trauma da rielaborare, un tunnel da oltrepassare, per recuperare una normalità infranta dalla percezione della vergogna (non forniamo riferimenti specifici a tutela dell’identità della vittima).

Il problema però è anche più ampio. Molto. La nuova normalità portata dalla pandemia e la didattica a distanza hanno acuito il senso di isolamento dei ragazzi: sempre più presenti on-line, eppure ancora più soli ed esposti agli attacchi della rete, pericolosa cassa di risonanza per bullismo e cyberbullismo, due fenomeni in preoccupante ascesa. Nel 2021, complice il raddoppio del tempo trascorso "connessi", il numero di casi di vessazioni online fra ragazzi è cresciuto di oltre il 60%: in Italia – secondo gli ultimi dati – ne è vittima il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni, con circa il 31% dei giovani che ha subito violenza fisica. Ne parliamo con lo psicologo Cristian Di Gesto, perfezionato in bullismo e cyberbullismo, e con l’avvocato Giulia Puliti, che, ad ottobre, in collaborazione con il Centro Co.Me.Te. di Empoli, saranno tra i docenti di tre giornate formative, dedicate alla prevenzione di questi fenomeni, rivolte a psicologi, avvocati, insegnanti, assistenti sociali e mediatori familiari. "Il caso della ragazza il cui rapporto intimo è finito nel gruppo degli amici del fidanzato - spiega il dottor Di Gesto - è un esempio lampante del problema legato al rapporto inconsapevole, e potenzialmente pericoloso, dei giovani con la rete".

«Fenomeno in crescita esponenziale il cyberbullismo, caratterizzato da anonimato e de-responsabilizzazione, con contenuti che permangono nel tempo e che, rapidamente, raggiungono un pubblico molto vasto. Chi subisce atti di cyberbullismo – spiega il dottor Di Gesto – si sente assediato, inseguito senza possibilità di rifugio o via di fuga dai contenuti virtuali lesivi ai quali viene continuamente esposto. I ragazzi e le ragazze che subiscono atti di bullismo e cyberbullismo non solo possono avere problemi di apprendimento scolastico e di concentrazione, ma spesso si sentono esposti alla vergona e, per superare l’episodio, può servire un percorso di rielaborazione del trauma. A volte breve, ma spesso anche più lungo, in base agli effetti che l’episodio traumatico può aver generato".

«Bullismo e cyberbullismo – spiega l’avvocato Puliti – possono incrociare le loro strade con una svariata tipologia di reati: dalla diffamazione alle percosse o alle lesioni, fino a sfociare, nelle ipotesi tragicamente più gravi, all’istigazione al suicidio o alla morte in conseguenza di altro reato". I giovani e i giovanissimi sono maggiormente a rischio. "Spesso, si inizia già alle elementari - avverte il dottor Di Gesto - ecco perché è necessario essere in grado di capire quali sono i campanelli d’allarme, gli indicatori del disagio connesso a tali condotte: la prevenzione è fondamentale. E deve esserci preparazione, a scuola come in famiglia". Sono campanelli d’allarme, ad esempio, la tendenza al ritiro sociale e a non rivelare ciò che accade a scuola o online, l’alterazione del sonno, il trascorrere molto tempo connessi. Sono tutti esempi, questi, che richiedono comunque una valutazione accurata. Ansia e depressione sono le conseguenze più comuni e che necessitano di un intervento precoce. Il dottor Di Gesto e l’avvocato Puliti, in collaborazione con il Centro Co.Me.Te. di Empoli e Inside Factory, da gennaio 2023 porteranno avanti un progetto con le scuole del circondario, patrocinato dalla Regione, e dedicato al rapporto tra giovani e Internet per navigare in modo consapevole.