Cresciuti con il centro "Le feste fondamentali per far quadrare i conti"

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EMPOLI

La storia è cominciata nel 2001 ed è proseguita tra varie evoluzioni: di pari passo con la crescita della città, con i cambiamenti del tempo. "Spazio 76" è frutto dell’impegno e della volontà di Luigi Di Maro che da 20 anni si occupa di moda. Prima, l’azienda di famiglia dove si faceva produzione. Chiusa quella parentesi poi, la voglia di investire in un negozio nel centro storico empolese, "portando avanti un’attività che in questi ultimi anni catastrofici continuo a svolgere con passione ed entusiasmo. Ci si rimbocca le maniche tutte le mattine, sempre col sorriso - dice Di Maro . E’ molto difficile stare sul mercato differenziandosi, il lockdown ci ha portato in svantaggio rispetto all’e commerce, la gente si è disabituata ad andare nei negozi. Ma è sulle capacità professionali che bisogna puntare per restare a galla. Non solo i marchi trainano l’attività". Non è empolese Di Maro ma ha scelto Empoli per un motivo ben preciso. "E’ una cittadina piccolina, a misura duomo, che ti dà la possibilità oltre al rapporto di lavoro di costruire molte amicizie. La soddisfazione più grande? Prima venivano le ragazze, che oggi sono diventate mamme. E continueranno a venire per i loro figli". Ora al civico 76 di via Ridolfi, prima in via del Giglio 29, "Spazio 76" raccoglie160 metri quadrati di colore, moda, possibilità. Un multibrand per uomo e donna che lavora, come gli altri, soprattutto in questo periodo. "Nella buona riuscita del Natale ci speriamo tutti, ci contiamo. Dicembre è il punto di riferimento dell’anno, quello in cui si fanno i conti finali. La speranza è che ci sia voglia di fare regali agli altri ma soprattutto a noi stessi". La tempesta non è ancora finita. Come dice il titolare "ancora tante paure nelle persone sono rimaste, non si combatte più contro la pandemia ma contro l’umore che ci è rimasto addosso dopo anni trascorsi in ‘cattività’, tra restrizioni e limitazioni. Spero in un cambio di passo. Se non fossi fiducioso non potrei fare questo lavoro. Spero in un Natale diverso, che ci riporti al piacere di stare insieme, in famiglia, in compagnia, senza timore".

Y.C.