Costi alle stelle per le Rsa, ristori in arrivo "Un contentino che risolverà ben poco"

Sale di 68 centesimi la quota giornaliera per le case di riposo: "Segnale positivo, ma non è sufficiente a coprire gli aumenti"

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di Ylenia Cecchetti

Dall’ultimo adeguamento sono passati 11 anni. L’atteso incremento del fondo che finanzia le quote sanitarie a favore degli ospiti non autosufficienti delle Rsa è arrivato. E suona come un bluff. Un ’ritocchino’ era necessario, ma quello deliberato dalla Regione Toscana non sarà sufficiente a risanare i problemi che interessano l’ambito delle strutture sanitarie per anziani alle prese con gli strascichi della pandemia e il caro bolletta. La notizia è che è stato stabilito un aumento di 68 centesimi. La misura della Regione in aiuto alle Rsa varata dalla giunta regionale prevede il passaggio della quota sanitaria a 54 euro al giorno rispetto ai 53,32 attuali. Una piccola anticipazione sulla delibera era stata data dal presidente Eugenio Giani domenica scorsa in occasione di una visita fuori programma alla Rsa Chiarugi di Empoli.

Dopo la partecipazione all’inaugurazione dei nuovi mezzi della Misericordia, il governatore ha portato un saluto agli anziani ospiti della struttura di via Guido Monaco, confermando il leggero aumento che di fatto rappresenta un segnale, ma che per i titolari delle Rsa "è un contentino che risolverà ben poco". C’è di buono che seppur piccolo, questo spiraglio economico eviterà gli aumenti delle rette per i residenti. Aumenti che alla fine del 2022, nel bel mezzo della tempesta caro energia, era stato ipotizzato da diverse residenze per anziani della zona.

"Era tanto che non si metteva mano alla quota sanitaria - commenta Mariella Bulleri, direttrice della Chiarugi - E’ un segnale positivo, ma non può coprire gli aumenti che stiamo sostenendo. Non mi riferisco solo alle utenze ma anche alla fornitura, alla lavanderia, ai prodotti alimentari. I costi sono alle stelle ma abbiamo deciso di non caricare il peso del disagio sulle spalle degli ospiti e sulle loro famiglie. Non aumenteremo la retta. Stiamo cercando di contrattare con i fornitori il più possibile. I 68 centesimi in più? Se fosse stato un po’ più consistente questo aiuto, saremmo stati molto più contenti ma capiamo che non è un momento facile per la Regione dal punto di vista della sanità". Della serie, meglio poco che niente. Sono 120 attualmente gli anziani ospitati alla Chirurgi che registra il tutto esaurito, 10 sono le persone che frequentano il centro diurno e 5 gli appartamenti protetti. Il personale è composto da 100 unità. "Non ci sono arrivate ancora comunicazioni in merito - dice Isabella Caponi della Rsa Villa Serena di Montaione - Vorrei leggerla la delibera. Ma se è vero che la Regione ci tende la mano, non possiamo che accogliere con favore l’aiuto".

"È un piccolo passo in più - commenta Simona Mannucci, direttrice della Rsa Il Castello di Montelupo Fiorentino, che accoglie 49 anziani - Da tempo chiedevamo di avere un po’ più di respiro. Ogni struttura ha le sue priorità, ma se arrivassero fondi ci piacerebbe investirli in attività di animazione, nella socializzazione. Più risorse ci sono, più offerta si può dare". Il tentativo comunque, resta quello di scongiurare l’aumento delle rette. "Sarebbe drammatico; non l’abbiamo fatto fino a ora, avere un po più d’ossigeno ci consente di continuare così".

E ancora: "Sessantotto centesimi non bastano per il tipo di assistenza che proponiamo e che ci viene richiesta - conclude Marco Tofani, presidente della struttura montelupina e vice governatore della Misericordia - Il riconoscimento equo dovrebbe essere di almeno 2,3 euro in più. Prediamo quello che ci arriva, sperando che sia un primo passo per rinegoziare bene in futuro le quote sanitarie".