
Centro storico sott’acqua. Nessun risarcimento dopo quattro anni: "Aspettiamo i rimborsi"
EMPOLI
Nemmeno un euro di rimborso è arrivato a chi è stato danneggiato dagli allagamenti del 2019 a Empoli. A quasi quattro anni di distanza – era il 17 novembre – dal tragico evento che colpì il centro storico cittadino e la frazione di Avane, il tema sui risarcimenti per i danni causati dal maltempo è più che mai attuale. A fare il punto è il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Poggianti che ha verificato lo stato dell’arte coi diretti interessati. "Si parla di 28 privati e 32 imprese, più un’azienda agricola. La quasi totalità delle domande presentate dai cittadini venne accolta". Secondo le stime il totale dei danni ammontava a 585mila euro. "Il Comune girò la richiesta alla Regione che inizialmente annunciò l’arrivo di una prima tranche del 60 per cento, che fu poi ridotta al 10 per cento. Al momento però neppure quei pochi spiccioli sono stati rimborsati". Poggianti, insieme ai consiglieri Federico Pavese e Simona Di Rosa, nel marzo 2020, presentarono anche un esposto in Procura per chiarire le responsabilità. "Fui chiamato in audizione dai carabinieri forestali nel 2021 – ricorda Poggianti – poi non ho saputo più nulla. Un fatto però è certo: ancora chi è stato danneggiato sta aspettando il rimborso. Per quanto ci riguarda continueremo a insistere finché tutti i cittadini empolesi non saranno risarciti", aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia.
Quello che successe a Empoli in quel tragico 17 novembre di quattro anni fa fu ben diverso da quello che è accaduto lo scorso 2 novembre in gran parte della Toscana. "Il problema non fu né l’abbondante pioggia caduta dal cielo né l’Arno o l’esondazione dei rii minori, ma il malfunzionamento delle cateratte, in particolare quelle di Avane e di piazza Matteotti, di diretta gestione del Comune", afferma Poggianti. Quegli allagamenti, secondo il centrodestra, si sarebbero potuti evitare con una più corretta e tempestiva manutenzione. "Ci fu negligenza da parte dell’amministrazione comunale Pd all’epoca ed c’è una grossa responsabilità oggi per il mancato risarcimento da parte della Regione, sempre a guida Pd, nei confronti dei cittadini che ancora attendono i soldi".
L’allerta meteo, annunciata con un codice arancione e poi passato al livello massimo, nel novembre 2019 rispettò drammaticamente le attese. Morale della favola, il centro storico della città, per una buona fetta, finì sott’acqua. Nella nottata a Empoli scesero 65 millimetri di pioggia, l’Arno era in piena e per difendersi c’era un solo modo: chiudere le cateratte che impediscono al fiume di entrare dentro, nei rii sotterranei (tombati, ndr). Il Comune ha sempre respinto le accuse sul malfunzionamento delle cateratte. "Gli allagamenti che si sono verificati sono stati determinati dalle acque presenti sul territorio, a seguito di giorni e giorni di pioggia e per la regola dei vasi comunicanti si sono verificati allagamenti nei punti più bassi dei diversi reticoli fognari". Ma l’opposizione era e continua ad essere di tutt’altro avviso.
Irene Puccioni