Empoli, tutto pronto per far partire i centri estivi

L’amministrazione ha lavorato con una squadra di esperti a due modelli, uno per i piccoli da 1 a 3 anni e uno per i bambini da 3 a 14

Un tavolo di lavoro sui centri estivi col sindaco Barnini e l’assessore Biuzzi

Un tavolo di lavoro sui centri estivi col sindaco Barnini e l’assessore Biuzzi

Empoli, 18 maggio 2020 - Da un mese il Comune lavora per far partire i centri estivi. Un impegno corale sta coinvolgendo associazioni, enti del terzo settore ed esperti nei diversi campi per discutere di progetti e modalità organizzative. Un contributo economico, poco più di 26mila euro, è arrivato anche dalla Regione. "L’obiettivo che ci siamo dati – spiega il sindaco Brenda Barnini - è riuscire a far partire il servizio entro la metà di giugno. Accanto ai centri estivi stiamo elaborando anche una proposta per far ripartire in piccoli gruppi un servizio di asilo nido nei mesi a giugno e luglio".

I gruppi di lavoro per trovare soluzioni hanno elaborato un nuovo modello organizzativo dei centri estivi, diffuso sul territorio e non concentrato in poche sedi molto affollate, che utilizzi soprattutto gli spazi aperti per le attività e solo in modo residuale i locali interni delle associazioni e delle scuole. Al tavolo per un modello diffuso dei centri estivi, coordinato dalla responsabile del servizio scuola Marina Rossi, hanno partecipato alcuni organizzatori ’storici’ di centri estivi comunali e di attività per i giovani, quali Arci Empolese Valdelsa, Uisp Empolese Valdelsa, associazione Il Ponte, Centro Trovamici, Centro accoglienza di Empoli, Centro giovani di Avane, Co&SO, Fondazione Calasanzio, insieme all’ufficio tecnico comunale, al servizio scuola e alla biblioteca Renato Fucini. Come location possibili sono stati individuati edifici scolastici, ma anche parchi, giardini pubblici, strutture sportive all’aperto, campi sportivi delle frazioni, con l’importante novità di numerosi circoli Arci. Si è pensato al contenitore ma anche a nuovi contenuti. Quali attività educative, giochi, sport sono realizzabili ai tempi del Covid? Due tavoli hanno lavorato su questo.

Il primo, coordinato da Filippo Lebri, educatore Uisp, con l’obiettivo di pensare un breve manuale di attività, sport e giochi da proporre e svolgere all’interno dei centri estivi. Al tavolo sulle attività nei centri estivi (3-14 anni) hanno partecipato educatori, coordinatori ed esperti dell’area giovani delle associazioni. L’altro tavolo, coordinato dalla responsabile del servizio educativo all’infanzia Elisa Bertelli, ha affrontato la progettazione delle attività educative estive nei nidi d’infanzia (età 1-3 anni) e al Centro Zerosei.

La proposta prevede la possibilità per piccoli gruppi di bambini (rivedendo i rapporti numerici per salvaguardare fattibilità e sicurezza) di trascorrere tutta la giornata al nido fino alle 15.30 così da dare continuità all’esperienza vissuta fino a febbraio. I piccoli gruppi saranno stabili, formati sempre dagli stessi bambini e dagli stessi educatori. Un’attenzione particolare ha meritato la progettazione e l’organizzazione dell’educazione all’aperto. Il tavolo sull’outdoor education, coordinato da Juri Stabile del centro accoglienza Empoli, si propone come un processo educativo, attraverso la ricchezza degli stimoli che gli ambienti esterni possono garantire . Nonostante l’assenza di linee guida nazionali/regionali specifiche, infine, si sono ipotizzati modelli precisi di sicurezza da applicare nei centri estivi 3-14 anni e nelle attività educative di nido 1-3 anni. I.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA