
Ciro Vestita, laureato in medicina e docente universitario, è dietologo e fitoterapeuta
Empoli, 30 dicembre 2018 - Nelle feste Natalizie è quasi obbligo mangiare di più per la gioia della tavola e per il forte valore simbolico di alcuni cibi. Ne parliamo con Ciro Vestita, medico nutrizionista e autorevole collaboratore del nostro giornale, oltre che volto noto di Rai 1.
Dottor Vestita, bisogna fare sacrifici anche per le feste?
«Assolutamente no, per la gioia della tavola e per la magia di alcuni cibi».
Ad esempio?
«Il torrone. Nel dicembre del 1914 in opposte trincee si consumava il genocidio di giovanissimi ragazzi mandati a morire per un’assurda guerra fra francesi e tedeschi.Ma la notte di San Silvestro avvenne il miracolo: dalla trincea francese si levò il canto Nacht Stille e alle note risposero i giovani tedeschi che con fiaccole e candele mossero verso il nemico. Questi ragazzi si abbracciarono a lungo scambiandosi doni, in primis il torrone, dolce antico e universale».
Cosa si può mangiare in queste feste senza prendere tanto peso e senza svenarsi?
«Piatti poveri della nostra tradizione e non certo alimenti moderni gonfiati con olio di palma e altre diavolerie. Penso a un antipasto di alici alla povera con datteri e fichi, una delizia a cinque stelle».
E poi?
«Senz’altro tortelli in brodo di gallina, il migliore, le ali della gallina costano due lire. Inoltre da Bologna in su c’è un’ottima usanza da noi purtroppo abbandonata: il bollito. In tutti i ristoranti del Nord c’è il carrello dei bolliti con lingua, cappello del prete, milza e animelle. Conditi con menta e olio di oliva sono piatti superlativi, antichi e risparmiosi».
Meglio della bistecca?
«Sì per due motivi: le bistecche costano anche 20 euro al chilo e le frattaglie appena due. Non solo: la cottura della bistecca avviene a 350 gradi liberando una sostanza pericolosa chiamata acroleina, mentre il bollito ha una cottura più gentile (appena 100 gradi) con, inoltre, la dispersione nel brodo dei grassi della carne».
E come dolci?
«Il più povero di tutti: il panettone. In una gelida notte del 1590 bussa al castello di Ludovico il Moro il Re di Francia notoriamente goloso di dolci. Ludovico è disperato e chiede al suo cuoco Toni di preparare un dolce appetitoso. Toni ha poca roba nella madia: qualche uovo, burro, canditi, farina. Li assembla e li mette in forno. Era nato il panettone (pan di Toni), dolce con pochissime calorie».
Passate le feste come si fa a perdere i due chili in più presi da Natale a Befana?
«Un po’ di dieta e tisane spezzafame. Si perdono velocemente due o tre chili».